L’ultima apparizione europea della leggenda del folk
scomparsa il 2 dicembre
è stata nel giugno scorso
al festival della canzone popolare e d’autore
Musicultura festival è stato per Odetta l’ultima apparizione in Italia e in Europa.
Era il 14 giugno 2008: all’Arena Sferisterio di Macerata Odetta sembrava un piccolo puntino in un enorme palco. Acceso il microfono, la sua voce seppe colmare l'ampiezza dell'Arena, fino a farla risultare un nulla nei confronti della sua grandezza artistica, interpretativa, umana.
Faceva freddo come fosse pieno inverno: la sua voce si levò alta e limpida nell'aria gelida, arrivando dritta al pubblico, sinceramente trascinato alla commozione da quei versi e quelle corde vocali, ferme nonostante un fisico stanco e intirizzito dal freddo.
“La performance a Musicultura della grande regina della musica popolare Odetta, che si commosse di fronte alla standing ovation decretatale dal pubblico dello Sferisterio, resterà una delle pagine più belle di questo nostro festival”. E’ con queste parole che il Direttore Artistico di Musicultura Piero Cesanelli ricorda la scomparsa della leggenda della musica afroamericana, che influenzò artisti come Bob Dylan e Janis Joplin, e che Musicultura ha avuto l’onore di ospitare lo scorso giugno, in occasione della XIX edizione del festival della canzone popolare e d’autore.
La grande artista quasi un anno fa accettò l’invito di Musicultura grazie anche alla collaborazione di Vania Santi e Sergio Fornasari della Blue sky Promotion. Odetta apprezzò lo spirito e le finalità del festival, al punto che affrontò le fatiche del viaggio in Europa appositamente per questo appuntamento.
La sua partecipazione non si limitò alla performance sul palco. Odetta soggiornò alcuni giorni a Macerata dove incontrò gli studenti dell’Università di Macerata e Camerino nel pomeriggio del 13 giugno. “L’arte, la vita e l’impegno di una leggenda del folk”: questo il titolo della conferenza ospitata nell’Aula Magna dell’Ateneo maceratese.
Intervistata da Valerio Corzani, Odetta raccontò gli anni della segregazione razziale, dell’America di ieri e di oggi, ma soprattutto della sua musica: “Avendo vissuto in un periodo in cui i pregiudizi razziali erano ancora fortemente radicati nella società americana, si viveva la musica come un rifugio, una dimensione scevra da qualunque crudeltà. La musica ha costituito una forza fondamentale per superare le bruttezze di quegli anni: quando iniziava la musica tutto il resto taceva. La musica popolare, con le sue storie e le sue canzoni, mi ha aiutato a prendere consapevolezza dell’altro, del vicino e mi ha inesorabilmente condotto all’evento che poi avrebbe cambiato la mia vita, la vita di tutta la mia comunità”. L’evento in questione era la Marcia di Washington, in occasione della quale Martin Luther King pronunciò il suo celebre discorso “I have a dream”: “Ho il ricordo di un vivo stupore nel vedere una simile moltitudine di persone muoversi insieme, per la stessa causa… Qualcuno allora pensava che la nostra non fosse una comunità unita, ma noi abbiamo dimostrato al mondo che ci dovevano rispetto perché lo eravamo. L’importanza dell’operato di Martin Luther King sta tutto nell’averci restituito la licenza di pensare ed agire da liberi cittadini, con piena dignità”.
Le Università di Camerino e Macerata, partner culturali di Musicultura, vollero onorare Odetta con il conferimento del Premio Unimarche, con la seguente motivazione “per aver saputo coniugare col suo straordinario genio e la strepitosa capacità interpretativa la musica e l’impegno civile, infondendo in chi l’ascolta un’autentica fiducia nel futuro”.
Il ricordo della professoressa Barbara Pojaghi, delegata del rettore all’orientamento, che segue da vicino i rapporti con Musicultura: “Credo che per tutti noi, che abbiamo incontrato e ascoltato Odetta in Ateneo lo scorso giugno, sia rimasta la sensazione di aver avuto il privilegio di partecipare a un evento speciale. Con noi era una donna coraggiosa, che aveva sempre messo a disposizione della lotta contro la discriminazione delle minoranze la sua voce. E la cosa che ha colpito i tanti giovani presenti è stata la naturalezza con cui quel “mito” raccontava la sua vita: l’avremmo ascoltata per ore!”
“L’intera comunità universitaria di Camerino esprime il più sincero e commosso cordoglio per la scomparsa della grande artista Odetta. Profondamente colpito anche il Rettore Esposito che ha avuto il grande piacere di conoscerla proprio sul palco del Musicultura Festival in occasione del conferimento del premio speciale Unimarche”.
Il ricordo della sua presenza a Musicultura è quello di una grande donna che, con il suo sorriso contagioso e la sua voce intensa, è stata capace di non farsi piegare da nessuna costrizione o schiavitù. Dopo le lotte contro la segregazione razziale e l'impegno a favore dei diritti civili, nemmeno l'avanzare degli anni ha potuto fermare il suo amore per la musica. Uno stato di salute non più ottimale e una sedia a rotelle non le hanno impedito infatti di girare per il mondo e continuare ad incantare il pubblico con i suoi canti di pace e di lotta ad ogni tipo di razzismo, affrontando anche lunghi viaggi, compreso quello per Macerata lo scorso giugno.
Musicultura la ricorderà sempre con affetto e non dimenticherà mai il suo insegnamento.