Le principali feste primaverili per i sambenedettesi?
Certamente la tradizionale Festa di Pasqua a Santa Lucia e poi il martedì tutti a San Francesco.
In particolare il martedì di pasquetta è molto sentito dai pescatori mentre la Chiesetta di Santa Lucia è il tratto di unione tra le anime marinara e contadina di San Benedetto.
E sì che sulla scampagnata pasquale ci hanno lasciato notizie Ernesto Spina e Filippo Miritello, trattando degli “usi ecostumi” della nostra gente. Dell’allegria della ricorrenza si fece interprete un nostro, purtroppo dimenticato, poeta, Benedetto Lagalla, professore insigne, autore del “Le Stagioni di San Benedetto del Tronto”, Tip. Menicucci-Firenze 1932- Primavera pag.15.
“…Poco lungi dal borgo e al mare, sovra colle ameno e di dolce declivio, sorge un umile tempietto sacro alla Siracusana Vergine Santa. Quivi, il pomeriggio del di che del risorto Redentore si celebra la festa, in frotta muovono i paesani a venerar la Santa, ma più, o mondo! mondo! A darsi giolito. È questa l’ora a conoscer propiziale femminili beltà ond’è ricca questa terra…Giunti, adunque, i borghigiani al loco della festa, si spargono pel colle e a gruppi siedono, a merendare, sovra il verde prato fragrante di viole e margherite…”
Purtroppo, per le note vicende, la tradizionale Festa di Pasqua a Santa Lucia fu annullata e chi salì al colle trovò una bancarella, quattro gatti che si chiedevano “perché” e due somarelli, “Vesperino” e “Nasone”, che brucavano.
Ma i due asin bigi, rosicchiando cardi
rossi e turchini, non si scomodarono:
a tutto quel chiasso non degnarono guardi
e a brucar seri e lenti seguitarono.
Che tristezza!!!