2ª Festa dei Funai il 3 febbraio 2008
01/02/2008 - La città di San Benedetto del Tronto ricorda l'antico mestiere dei funai, che in passato modellava lo stesso paesaggio cittadino, oltre che le vite dei tantissimi giovani che "giravano la ruota", prima di trasformarsi in una fiorente industria (ancora oggi San Benedetto è ai vertici nazionali per la produzione di cavi, non più di canapa, ma d'acciaio). La Festa dei funai cade tradizionalmente il 3 febbraio, giorno di San Biagio, e quest'anno per la seconda volta tale tradizione viene ripresa e celebrata in Comune, dove verranno consegnati una medaglia e un attestato (con la dicitura "in riconoscimento di una vita laboriosa, in un settore delicato della vita sociale sambenedettese, come quello della lavorazione della canapa") a quelle persone che è stato possibile rintracciare attraverso testimonianze. Se nel 2007 erano stati premiati 35 funai, quest'anno si è risaliti a 29 nominativi, più due "retare", donne altrettanto preziose per la storia dell'economia cittadina. L'organizzazione di questa iniziativa, come pure la ricerca dei funai, sono state possibili anche grazie al contributo del Circolo dei Sambenedettesi, della sua presidente Benedetta Trevisani, degli storici locali Gabriele Cavezzi e Pino Perotti, dei responsabili delle locali aziende di cavi e delle associazioni di pescatori. Il programma della manifestazione, che inizierà domenica 3 febbraio alle ore 10 all'auditorium comunale (viale De Gasperi 120), prevede il saluto del sindaco Gaspari, indi una relazione del prof. Renato Novelli dell'Università Politecnica delle Marche sul tema Il giro del mondo in un sentiero. La cultura del mondo dei funai, di seguito uno scambio di testimonianze tra lo stesso Novelli e il funaio Domenico Nico (premiato lo scorso anno), infine la premiazione e un aperitivo in conclusione di mattinata. Di seguito l'elenco dei funai che verranno premiati quest'anno: Adelmo Ascolani, Giuseppe Colli (ex prefetto di Ascoli Piceno), Mario Cutella, Pietro Galiè, Francesco Granno', Franco Mangiola, Giovanni Melchiorri, Eugenio Merlini, Giovanni Merlini, Pietro Merlini, Biagio Mignini, Giuseppe Moretti, Mario Offidani, Pietro Offidani, Benito Piattoni, Giulio Piattoni, Nunzio Piattoni, Benedetto Pignotti, Gaetano Spagnolini, Giovanni Quondamatteo (poeta dialettale, che sarà assente domenica 3 febbraio, in quanto ritirerà un premio in provincia di Roma, assegnatogli dall'Università delle Tre Età), Federico Ricci, Giulio Ricci, Mirella Romani (figlia di Alfonso, uno degli inventori della "macchinetta" per filare la canapa), Mario Rosati, Pietro Rosetti, Nazzareno Rosetti, Nicola Spinozzi, Benito Spurio, Fernando Testa, Francesco Vagnoni (sindacalista Cgil). Retare: Silvana Lattanzi e Silvana Tremaroli (quest'ultima anche nota come "Leda" o "la bianca lana").
San Biagio: il nome, di origine latina, significa "balbuziente". È vissuto nel IV secolo in Armenia. Vescovo di Sebaste, morì decapitato durante le persecuzioni dell'imperatore Licinio. Oltre che dei funai, è protettore di medici, scalpellini, pastori, agricoltori, cardatori di lana, suonatori di strumenti a fiato, materassai, laringoiatri. Le prime testimonianze del culto si attestano nel secolo VIII. Rappresentato in abiti vescovili, tra i suoi attributi il pettine per cardare con cui fu torturato e le candele che gli furono portate quando era in carcere. Talvolta è raffigurato con un maiale. San Biagio fu probabilmente decapitato nel 316.
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