di Rive Gauche
Dalla pace del mare lontano
fino alle verdi palme dal punteruolo rosso
dove il chiasso richiama le auto
e tutto si confonde
dalle lagune grigie e nere e marron
dal (poco) faticare
dalla sete di champagne alla fame di scampi
allo spavento dei vigili
ai più segreti tormenti di Samb
Abbiamo gazebo abbiamo tende tettoie recinti
bar e ristoranti come ci pare
eppure un giorno guardiamo le ruspe
sotto un sole stupito
un affronto che sembrava impossibile
un amore che sembrava dolce
Ma certo era tutto finto
era solo un’eco nel vento
non viene la guerra dal mare di fronte né dal Comune
viene un permesso dalle onde
come se in mezzo al mare ci fosse un santo
lontano dagli alberghi e dal porto
mentre la voce del sindaco è musica
È soltanto un ricordo il rumore di ruspe
un momento gustoso e senza paura
la linea del trucco
confonde pretese e diritti
perché i carabinieri sulle gazzelle?
Abbiamo ombrelloni abbiamo sdraio
lettini amici e dondoli e tavoli
su questa sabbia sotto al sole mai avaro
per un progetto facile e buono
che si è scoperto ricco
È solo un’eco nel vento il rumore di ruspe
c’è pace e non guerra dopo la finta
è bastato strillare è bastato spostare
è bastato dir di accettare è bastato pazientare
è bastato far sempre come ci pare
Ecco la pace del mare lontano
che porterà ancora soldi e onde
con la gente i turisti le feste
e chi aspettava le ruspe
potrà guardare mentre le vendono
Venga il silenzio ma solo d’inverno
E non rompeteci i coglioni.
Oh yes!
[ Grazie a: S. Cammariere; R. Kunstner ]
5.11.’07 RIVE GAUCHE