FESTA DEL NINO 2009 – VII EDIZIONE
MAIALE DI TROIA
Maiale di Troia: una campagna pubblicitaria originale che cattura e fa parlare
Torna l’appuntamento con la Festa del Nino, una delle rassegne di maggior successo dell’intera provincia pesarese.
La prima tappa è in programma nella storica location di Sant’Andrea di Suasa (PU), suggestivo borgo vicino a Mondavio, dove il Nino sbarcherà il 16,17 e 18 gennaio.
La festa è come sempre contraddistinta da una campagna pubblicitaria quanto mai originale che ogni anno cattura l’attenzione di pubblico e critica. Il titolo di quest’anno “Maiale di troia” sta stuzzicando ancor più la curiosità. La firma della campagna è prestigiosa.
E’ curata da Davide Bartolucci, tra i fondatori della festa e responsabile di Macramè, agenzia che studia l'immagine coordinata della rassegna, e Dario Plèe, art director del progetto.
“In qualche modo – esordisce Bartolucci – dimostra come si può essere riconoscibili senza essere provocatori. Questa campagna ha un messaggio forte, capace di stimolare un’immediata reazione con in più una grande attenzione a sdrammatizzare eventuali malintesi sul messaggio”. In che senso? “Il soggetto è un maiale fiero, sicuro del suo passo, quasi non ci interessa sapere dove sta andando, perché l’espressione è capace di ispirare fiducia e a guardar bene quell'esercito che esce dal suo ventre, capiamo subito che non si tratta di soldati, in fondo la loro divisa è di un bel rosa rassicurante e la loro arma è una forchetta”. Cosa vuole rappresentare? “La festa vive dei suoi temi culturali e gastronomici e di una sintesi in comunicazione che ci piace rendere molto più asciutta e legata alla contemporaneità. Questi anni sono caratterizzati dai grandi fenomeni definiti Social Network. Le tecnologie di comunicazione, la telefonia mobile, internet, sta permettendo alle persone di riaggregarsi in modo diverso, costruendo nuove e più evolute tipologie di tribù. Qualche mese fa mi capitò di sentir definire fenomeni come Facebook e Youtube "derive proletarie", quasi a volerle incasellare come forme di aggregazione di serie B e non come reali e contemporanee. Proprio come al Nino viene un sorriso pensando a quanto invece stiano dimostrando di essere decisive nell'influenzare l'opinione di una campagna elettorale come quella statunitense. Giocando su questo paradosso nasce il "Maiale di troia", comune denominatore capace di trasformare le piccole abitudini in culture popolari”. La grafica del manifesto evoca altri tempi. “Ci è piaciuto ironizzare attorno allo stile dei manifesti di propaganda, la forza visiva del progetto ci soddisfa e segna un cambio di identità alla Festa. Se negli ultimi anni la campagna promozionale aveva messo al centro il singolo individuo, ora si gioca di più sulla collettività, del resto quello del Nino è diventato un vero e proprio movimento”.
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