Dalla rete: una storia d'amore vera
(da repubblica.it) L’amore ai tempi di Internet può essere meravigliosamente romantico e sorprendente. E con la rete si può davvero trovare un ago in un pagliaio. E l’amore. Come ci spiega una storia vera, riportata dal New York Post, dal Guardian e da decine e decine di siti in tutta la rete. Lui si chiama Patrick Moberg, ha ventuno anni è di Brooklin, fa il Web designer e torna a casa tutte le sere dal lavoro con la metropolitana. Ha fatto così anche lunedì scorso ma qualcosa ha catturato la sua attenzione: una bella ragazza, seduta qualche posto più in la, che scrive nel suo diario. Patrick la guarda, il suo cuore batte sempre più forte, ma quando decide di avvicinarsi la folla che stipa il treno non gli permette di raggiungerla. La ragazza scende dal treno, Patrick la perde di vista. Torna a casa e non sa darsi pace, vuole trovare la sua Cenerentola, ma non ha nelle mani nemmeno una scarpetta di cristallo. Allora prende una matita, disegna il ritratto della giovane, vestita con pantaloncini e maglietta blu, e con un fiore tra i capelli. Quindi decide di aprire una pagina web, la intitola www.nygirlofmydreams.com, ci mette il disegno, il suo numero di cellulare e la sua email, chiedendo aiuto per ritrovarla. Il messaggio si diffonde rapidamente in maniera virale, altri siti rilanciano la richiesta e pubblicano il disegno, il popolo del web newyorkese si mobilita. In poche ore la sua mailbox viene riempita di messaggi e il suo telefono inizia a suonare senza sosta, riceve messaggi di tutti i tipi, fino a martedì sera, quando un’amica della ragazza lo contatta e gli spedisce una foto, per confermarne l’identità. “L’ho trovata! Davvero!”, scrive Patrick sul suo sito, “siamo stati messi in contatto, vedremo cosa accade”. Patrick scopre il giorno successivo che la misteriosa ragazza bruna che ha rapito il suo cuore si chiama Camille Hayton, ha 22 anni, vive anche lei a Brooklin e lavora al magazine BlackBook. “Non posso credere che stia accadendo davvero”, ha dichiarato lei al New York Post. Inutile chiedere come sia andata a finire, Patrick ha tolto dal sito il suo numero di telefono e al cellulare risponde solo un messaggio in cui dichiara di non voler rilasciare più interviste. Sul sito adesso c’è solo una frase: “Nel nostro interesse, non ci saranno più aggiornamenti su questo sito. A differenza delle commedie romantiche e delle cattive canzoni pop, dovrete immaginare il finale di questa storia da soli”.
Ernesto Assante
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