di Rive Gauche
17/12/2007 - Trovare Le Quattro Stagioni di Vivaldi su Rai1 succede solo a Natale. Dov’è che le tivvù non trasmettono musica classica almeno una volta al giorno?... Qua da noi solo a Natale e Capodanno. Un soprassalto per lo stesso Vivaldi, sentirsi risuonare (splendidamente, dall’Accademia Barocca di Santa Cecilia) nel ring senatoriale di Palazzo Madama, dove di norma si danno truci spettacoli gladiatorii, pur con gli stessi spettatori / attori.
Che però stavolta non si menano, imperturbabili e immobili come sagome di cartone, il contrattuale liberatorio applauso a mezzo volume, legato, senza “pianisti” al voto. Senza cappi né cartelli. Senza lanci. Senza assalti fra i banchi. Senza scampanellate. Senza sbertucciamenti. Senza “vieni fuori che ti…” Ingessati e plumbei (a parte certe svampite, conciate come alla Scala). Una scolaresca di vecchi ripetenti. Tenuti a freno da Napolitano. Come quando in collegio ci spedivano, plotone di rappresentanza in divisa nera da parata, ai concerti in qualche chiesa o salone-delle-armi: come cere fino alla fine. Ignoranti di musica quasi quanto questi del Senato, ma stavamo composti e finto-attenti, tanto quieti quanto ci scannavamo dopo.
(….)
Alle 13.15 fine del collegamento con la magia di Corelli e Vivaldi. Sbrigarsi a finire per la messa in onda del tiggiuno. [Fondamentale, per l’inguardabile-irredimibile tiggì di Riotta, la prima notizia strillata con inviati-di-guerra: neve a dicembre (!), non – cazzo – il quinto morto di Torino. Meno 15 a duemila metri (!), stradelle chiuse in Aspromonte (!). Inverno, bellezze, mica 15 agosto, vi risulta? ]
Alcune mosche (con le mattane climatiche, quattrostagioni pure loro) attardatesi fra i rossi scranni riferiscono che intanto, a concerto finito, a palazzo Madama ricomincia il teatrino di sempre. Anzi di più. Altro che i mercati di Babbo Natale. Qua spuntano i mercati di senatori. Niente gazebo, contrattazione diretta. Uno avvicina l’altro, gli sussurra qualcosa, l’altro sorride o s’incazza, intasca o mena, oppure dice è poco. Uno fa segni con le dita, due - tre - cinque (da moltiplicare), non è morra. Uno aspetta seduto come in mostra, si vede che non vale tanto. Offerte speciali: comprando due senatori hai un presidente di provincia in omaggio. Però non è come al mercato dei calciatori, che si cercano quelli bravi. Qui contano tutti uguale. Pure i somari. ‘Sto Natale abbondano le vacche? Compriamole, così ognuno ingrassa la sua mandria. Certo sono vacche grasse e ben vestite, sanno stare in società e anche ai concerti. Buone. Niente muggiti. Ferme le code scacciamosche. Niente cacche. Vabbe’, qualche cornata….
Vivaldi sta nero.
*senza offesa per le vacche
Grottammare 17.12.’07 RIVE GAUCHE