La riforma Brunetta
29/10/2008 - Di tutte le iniziative politiche prese dal Governo Berlusconi, certamente la “riforma Brunetta” è stata la più apprezzata dalla Opinione Pubblica. In tempi di crisi il fannullone che, facendo la vacca, allunga la fila delle Poste o in Ospedale, è molto malvisto. “Il Ministro in sedicesimo” ha avuto il coraggio di affrontare con durezza il problema dell’assenteismo nella Pubblica Amministrazione. Purtuttavia l’effetto deterrente di una normativa forcaiola è destinato a durare poco. Occorrerà aspettare alcuni mesi per vedere se, sulla distanza, la severità paghi. Abbiamo visto come ben pochi portino, in auto, la cintura di sicurezza. O, anche, come l’evasore postale, cui sia stata fatta una forte multa, trovi l’escamotage per non pagarla. O, di come, aumentando la pena edittare, per esempio, in tema di immigrazione clandestina ed incendi, non si ottenga il minimo successo. L’abitudine alle grida manzoniane è scritta nel DNA del nostro Popolo. Sempre il nostro Popolo, non riesce ad andare oltre la fase negativa della lite e della polemica. Il Governo, troppo impegnato a difendersi dalle schermaglie della Opposizione, finisce per perdere il lume e per arenare le Riforme. Così adesso l’apparente durezza nei confronti dei pubblici impiegati, potrebbe esaurirsi in una bolla di sapone. Un nuovo civismo più ancora della sanzione penale può ridare efficienza ed efficacia alla Pubblica Amministrazione. Anche l’ultimo dei mangia-pane-a-tradimento dovrebbe capire che il suo ufficio, se non rende, può essere chiuso e lui stesso trovarsi in mezzo alla strada.
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