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“1982. Memorie di un giovane vecchio” (Laterza; pag. 170, € 9) |
Roberto Alajmo “1982”
Roberto Alajmo racconta un anno, il 1982, mescolando gli avvenimenti storici che hanno cambiato la vita a molti e gli avvenimenti personali che hanno cambiato la vita a lui. La sua gioventù, quella gioventù di quei dodici mesi, è resa grigia dal servizio militare, dalla lontananza da casa, da una fidanzata che decide di gettare la spugna e da una strana forma di depressione che gli porta via la leva ma anche la forza di reagire. L’aggettivo grigio è usato non a caso. Tutto prende spunto dal precoce incanutimento del protagonista che, all’improvviso, vede i suoi capelli diventare bianchi. “Non ho dovuto mai affrontare il dubbio strappo-non strappo, per il semplice motivo che quando me ne sono accorto, i capelli bianchi erano diventati già troppi per essere affrontati in termini di sterminio collettivo.” Da questo evento apparentemente privo di rilievo parte l’indagine condotta da Alajmo con ironia ma anche con precisione giornalistica tale da far assumere al suo libro le sembianze di un almanacco. Sportivo, politico, giudiziario, letterario, cinematografico. Presi alla sprovvista, molti di noi faticherebbero a collocare in un tempo preciso determinati avvenimenti storici: Alajmo ci ricorda che la morte di Calvi, i governi Spadolini, l’assassinio del generale Dalla Chiesa, i gol di Paolo Rossi e la vittoria al Mundial spagnolo, il Nobel a García Márquez, il boom di Battiato con “La voce del padrone”, la disputa tra inglesi e argentini per le Isole Falkland sono ‘fatti’ del 1982. Un romanzo atipico, originale e estremamente piacevole. Quando il diventare adulti non può prescindere dal contesto storico in cui si vive. E la storia del mondo si sovrappone alla nostra facendoci un po’ male.
David Cresta
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Redazione
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il 20 Dec 2007 alle 15:36 |
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