COLDIRETTI ANCONA DENUNCIA: “FAR WEST NEL FABRIANESE”
A RISCHIO L’INCOLUMITA’ DEI CITTADINI E IL LAVORO DELLE IMPRESE
QUATTROCENTOMILA EURO DI DANNI, AGRICOLTORI ESASPERATI
Ottanta pecore attaccate e uccise dai lupi in pieno giorno nel Fabrianese sotto gli occhi del pastore. E’ quanto denuncia Coldiretti Ancona, sottolineando che la situazione nelle aree limitrofe al parco della Gola della Rossa è divenuta ormai drammatica, con il conto dei danni causati dagli animali selvatici che ha superato i quattrocentomila euro, un terzo del totale provocato nell’intera regione Marche. Un vero e proprio far west che rischia di far esplodere l’esasperazione degli imprenditori agricoli ma crea anche preoccupazione per l’incolumità dei cittadini, e non solo per il rischio degli incidenti stradali. “Occorre un impegno forte da parte delle istituzioni per risolvere un problema gravissimo – spiega Maurizio Monnati, presidente di Coldiretti Ancona -. E’ giunto il momento di impedire agli animali selvatici di distruggere ancora il lavoro delle imprese”. L’ultimo episodio è accaduto nella zona di Colle Ciglioni, alla periferia di Fabriano. I lupi hanno attaccato in pieno giorno, alle 3 del pomeriggio, il gregge di Zeciri Kadri, allevatore del Kosovo da qualche tempo nelle Marche. “All’inizio credevo fossero dei cani ma poi ho capito che erano lupi e mi sono spaventato – racconta -. Ottanta pecore sono morte, la maggior parte delle quali incinte. Ora non so davvero cosa fare”. Il danno, secondo una stima Coldiretti, supera i trentamila euro, senza dimenticare il mancato guadagno proprio alla vigilia della Pasqua, quando è maggiore la commercializzazione degli agnelli. Ma non è la prima volta che i lupi attaccano gli allevamenti. “A molti è accaduto di ritrovarseli di notte in azienda con numerose pecore uccise – spiega Eugenio Zucca, presidente di Coldiretti Sassoferrato -. Il tutto mentre i cinghiali continuano a devastare le colture. Qualsiasi cosa si pensa di piantare viene distrutta nel giro di una notte”. Vigneti, erba medica, ortaggi, patate, sementi: nulla sfugge alle incursioni quotidiane degli animali che giungono fino alle case. Gruppi di cinquanta-cento cinghiali che “arano” il terreno alla ricerca di cibo, mangiando le colture e rovinando i campi in modo tale da non poter essere subito riutilizzati. In alcune zone è possibile vederli all’opera anche in pieno giorno come dimostra un filmato subito caricato sul sito internet youtube (http://www.youtube.com/watch?v=umjchX48cjI). “Con la crisi della Merloni diverse famiglie hanno cercato di rimettersi a lavorare i terreni ma in questa zona si sono presto accorte che è impossibile – sottolinea Elia Lazzari, imprenditrice presidente della Coldiretti di Arcevia -. E’ una situazione che portando molti ad odiare gli animali e ad avere paura di girare di notte. Non è giusto”. Quando nevica per qualche giorno, Domenico Mencarelli, agricoltore di Rocchetta di Genga, raccomanda ai suoi cari di portare in auto una maschera di carnevale. “L’ho visto in una trasmissione scientifica – spiega -: i lupi non attaccano mai frontalmente e mettendo la maschera sulla nuca li si disorienta. Una precauzione necessaria dopo le forti nevicate, quando gli animali sono affamati e possono anche attaccare l’uomo”.