Ciò che la mafia aveva fatto aggirando la legge , ossia procreare dal carcere , come avvenne per le mogli dei fratelli Graviano, gli stragisti di Firenze del 27 Maggio 1993, oggi si fa nella legge vedi procreazione assistita alla Signora Cutolo.
Detto questo , cosa ormai più che nota, l’articolo di Paolo Berizzi apparso oggi su Repubblica, dice qualcosa di più.
Mette secondo noi in risalto una certa “crudeltà” del regime carcerario di 41 bis, tipo di detenzione che la mafia vorrebbe fosse abolito.
Ancora una volta ribadiamo che il “41 bis” è severo ma necessario per la mafia stragista, che nessun mafioso dovrebbe avere benefici di nessun tipo, compresa la procreazione assistita, se non si pente e collabora.
Si vergognino quindi, quanti cercano in modo strisciante di lavorare per l’abolizione del “41 bis”:
ossia tutti coloro che mai trovano uno spazio in prima pagina per raccogliere la voce di quanti cercano verità e giustizia per i loro morti e i loro feriti sotto migliaia di chili di tritolo stragista.
“Grazie al Ministro della Giustizia il sogno nel 2001 si è realizzato”.
Questa l’espressione usata al TG1 mentre si commentava la procreazione assistita della moglie di Cutolo.
Siamo scandalizzati davanti al comportamento della televisione pubblica, che passa attraverso una presunta informazione notizie vergognose , commentate in modo che appaiono conquiste di civiltà e non affronti ignobili ai danni delle vittime delle organizzazioni criminali.
Con azioni come quella da noi citata, temiamo che l’informazione, come voluto dalla mafia con le stragi del 1993 , presumibilmente contro il Palazzo dei giornalisti il 27 Luglio 1993 a Milano, si stia schierando in favore dell’annullamento del “41 bis”.
* Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili