- LUNETTA SAVINO A SAN GINESIO IN "CASA DI BAMBOLA"
- L'ATTRICE NEI PANNI DI NORA PER LA REGIA DI LEO MUSCATO
- ORE 21.15 TEATRO GIACOMO LEOPARDI
SAN GINESIO (Mc), 2007-04-17 - Una inedita Lunetta Savino domani sera (18 aprile ) si calerà nei panni di Nora per lo spettacolo "Casa di Bambola" inserito all'interno della stagione teatrale del Comune di San Ginesio per la direzione artistica della Leart teatro. L'opera di ibsen , soavemente lunatica, simpaticamente fuori di testa e infine profondamente donna. La rivisitazione dell’opera di Ibsen per la sapiente regia del giovane ma talentuoso Leo Muscato è tratta da una storia realmente accaduta nell’800. La storia di Nora, una donna affetta da una malattia mentale, allora sconosciuta, e che dopo cinquant’anni la scienza classificherà come disturbo bipolare.
Ha per sottotitolo “L’altra Nora” la Casa di Bambola che Leo Muscato ha adattato da Ibsen e diretto. L’altra Nora è una donna di oggi una donna della porta accanto, che agisce secondo gli impulsi e le bizzarie di Ibsen, ma in un contesto nostro, con i pony express, gli auricolari, l’heavy metal. Ma al tempo stesso, per quanto altra, Nora fa oggi quel che aveva fatto con Ibsen: per curare il marito prende a prestito dei soldi falsificando, a garanzia, la firma dell’uomo. Quando il marito diventa deputato e nega un favore all’usuraio, viene da questi ricattato. La paura dello scandalo, sebbene neutralizzata, prevale sull’amore coniugale e Nora, che è donna e non più bambola, abbandona la casa. In questo contesto anche il linguaggio è aggiornato, il copione è rimaneggiato e in parte riscritto. Si prevede il tutto esaurito per lo spettacolo che sta incassando un gran numero di consensi in tutta italia ed è stato prodotto proprio nelle Marche dalla Leart Teatro in tandem con il Crt di Milano ed ha una buona chance di essere candidato ad uno dei premi della critica teatrale. Infatti ha aperto la stagione del prestigioso Teatro Piccinni di Bari, uno dei più importanti d’Italia, e prosegue con moltissime altre date nei più importanti teatri italiani.
Intervista a lunetta savino
Dopo “Tina fai presto” un altro personaggio femminile difficile da interpretare. Come si è trovata nei panni di Nora e quanto è stato difficile ricostruire la psicologia della protagonista?
Diciamo che è stato un lavoro psicologico duro e pieno di ostacoli. E’ solo proseguendo nella recitazione che riscopri di volta in volta nuovi aspetti della personalità del personaggio che interpreti a teatro. Come nel caso di Nora. Il lavoro portato avanti con il regista Leo Muscato è stato molto importante e mi ha condotto per mano nell’interpretazione dell’opera. Così è stato sia con Massimo Andrei in “Tina fai presto”, sia con “Casa di Bambola”. Il regista Leo Muscato ha le idee molto chiare. Ne abbiamo parlato molto, prima. Questa Nora ha una personalità molto complessa, in bilico tra repentine variazioni d’umore. Capace di alternare momenti di grande euforia a momenti di grande tensione. Tutte le emozioni che lei prova le dimostra agli altri protagonisti della storia in maniera esagerata. E’ tipico di chi ha un disturbo dell’umore. E così ho lavorato e continuo a lavorare in questa direzione cercando di studiare il modo di parlare, di muoversi, di rapportarsi, in maniera tale da rivelare questo suo disturbo. Mi sono ispirata anche ad altre opere e storie in cui ci sono donne totalmente dedicate alla famiglia e da cui ci si aspetta molto e che di punto in bianco perdono la testa.
Cosa si dovrà aspettare il pubblico da questo spettacolo che si preannuncia come una grande evento della stagione. Si piangerà o si riderà?
Tutte e due sicuramente. Ci si può commuovere ed emozionare, ma anche ridere. I livelli sono tanti in questa è interpretazione dell’opera di Ibsen. Ci sono anche momenti di leggerezza e di ironia.
Prossimi impegni?
Ho finito di girare da poco il film di Ferzan Ozpetek. Nel frattempo sto girando “Un medico in famiglia 5” e a dicembre uscirà “Raccontami” con Massimo Ghini. Sto lavorando anche in Sicilia anche per il film “Il figlio della luna” diretto da Gianfranco Albano, che andrà in onda su Rai Uno.
Tutti conoscono la garbata comicità di Cettina in tv. Ma cosa la spinge a raccontare storie attraverso il teatro?
La possibilità di esplorare anche terrori anche più bui della mente e dell’umanità. Puoi fare anche un teatro più leggero. Magari capiterà che lo farò. Generalmente sono attratta da un territorio più rischioso. Il teatro è nel mio dna. Adoro far ridere quando c’è il testo giusto, ma mi piace se la commedia è amara, quella in cui si ride e si piange al tempo stesso. Come avverrà con casa di bambola.
Quando Ibsen scrisse Casa di bambola, ambientò la vicenda nel suo mondo contemporaneo. I personaggi rappresentati in palcoscenico erano membri della piccola borghesia, quindi appartenenti allo stesso stato sociale degli spettatori seduti in platea. L’opera scandalizzò enormemente: per la prima volta la famiglia veniva presentata come un inferno domestico e la religione come un palliativo utile. Tutte le sovrastrutture venivano abbattute e la borghesia veniva messa a nudo, costretta a giustificarsi, a esporsi.
L’ALTRA NORA privilegia questo “rapporto di vicinanza” fra i protagonisti della storia e coloro che la guardano. Nel lavoro di ri-scrittura, il testo è stato epurato da ogni stilema ottocentesco e da tutti i riferimenti spazio temporali non attinenti all’oggi. Sono stati eliminati tutti quegli aspetti tematici che nel corso degli anni hanno subito evidenti mutazioni, come ad esempio la religione e il femminismo.
L’intera costruzione drammaturgica si basa sul vivere di Nora come riflesso del marito, abbandonandosi a ripetute stranezze comportamentali. Lo spettatore si trova così di fronte ad un inferno domestico assai riconoscibile: una moglie con una evidente instabilità psichica e un marito che tenta di ignorare il problema, barcamenandosi in una apparente normalità dove unico scopo è la rincorsa del successo. È la stessa falsa normalità degli amici, dei conoscenti e dei ricattatori che le gravitano intorno, tutti calati in una giostra di segreti e bugie, in un reiterato nascondersi ed apparire.
Nora lancia due messaggi chiari a chi la circonda: a tratti oggettiva ogni sentimento, lo esalta fino al punto di sconvolgere l’ordine consueto delle relazioni, modificando profondamente i “normali” che le stanno intorno; a tratti crolla in un limbo che è negazione di ogni spinta vitale e ricerca di un nulla che sfiora la catastrofe. La sua sfida è fare sì che i suoi messaggi vengano ascoltati.
L’altra Nora di oggi non è diversa da quella Nora che scandalizzò i contemporanei di Ibsen. È solo passato del tempo in mezzo: certo non fa più scandalo, ma lo zoo di ottusa e tragicomica autodistruzione che la circonda è lo stesso.
PROGETTO RI-SCRITTURE (capitolo II)
Ci sono storie che vale la pena di ri-scrivere. Non si tratta di migliorarle o resuscitarle o di mantenerle vive. Si tratta di essere vivi per poterlo e volerlo fare. E non conta che siano state scritte da secoli, perché il tempo che è trascorso e che trascorre è anzi valore aggiunto: vita. Per sfruttare pienamente tale valore, drammaturgia e regia devono interagire. La storia che viene raccontata non può prescindere dalla vita di coloro che la rendono possibile (attori e spettatori), né dal contesto politico e sociale in cui essi vivono. RI-SCRITTURE prova a traslare nel tempo vite raccontate ad altre vite. Lo spazio scenico diviene terreno neutrale; le parole, veicoli per infinite azioni e reazioni, da e verso il palco.
Per questo la preparazione dello spettacolo è creazione in divenire, dove ogni attore è protagonista. Principi fondamentali: una continua e vicendevole maieutica; un’incessante ricerca di disequilibri e limitazioni che consentano di creare in situazioni di essenzialità.
Casa di bambola / L'ALTRA NORA rappresenta il secondo appuntamento del PROGETTO RI-SCRITTURE già avviato con lo spettacolo Romeo & Giulietta / NATI SOTTO CONTRARIA STELLA.