LUNEDI’ A GROTTAMMARE INCONTRO COI PRODUTTORI PICENI ORGANIZZATO DA COLDIRETTI ASCOLI FERMO E APROL
03/10/2008 - Come aiutare i consumatori a scegliere olio made in Marche senza cadere nelle trappole dei miscugli di prodotti stranieri? Come garantire il rispetto della legge sull’etichettatura d’origine, approvata in seguito alla mobilitazione Coldiretti e ora presa ad esempio persino dall’Unione Europea? Sono le questioni al centro dell’incontro promosso da Coldiretti Ascoli Fermo e Aprol con i produttori di olio della provincia e il responsabile dell’Ufficio periferico di Ancona dell’Ispettorato Centrale per il Controllo della qualità dei prodotti agroalimentari (ex Repressione Frodi), Angelo Mangoni. L’iniziativa si svolgerà lunedì prossimo, 6 ottobre, nella sala consiliare del Comune di Grottammare, con inizio alle ore 15.30. “La nuova normativa prevede che sulle confezioni di vergine ed extravergine siano indicati obbligatoriamente lo Stato nel quale le olive sono state raccolte e dove si trova il frantoio in cui è stato estratto l'olio – spiega il presidente di Coldiretti Ascoli Fermo, Paolo Mazzoni -, mentre se le olive sono state prodotte in più paesi, questi andranno tutti indicati in ordine di quantità decrescente, con la possibilità di multe fino a 9.500 euro per i trasgressori di ogni singola violazione”. Per essere sicuri di acquistare olio ottenuto esclusivamente da olive italiane si può scegliere un extravergine a denominazione di origine (Dop), acquistando direttamente nelle aziende agricole, oppure verificare attentamente che sulle etichette ci sia scritto il luogo di origine delle olive come “da olive raccolte in Italia”, “da olive coltivate in Italia”, “da olive prodotte in Italia” o “100% olive italiane” e non solo il luogo di confezionamento dell’olio. Se l’extravergine in vendita nei prossimi giorni non riporterà queste indicazioni significa - precisa Coldiretti Ascoli Fermo - che si tratta di olio straniero o ottenuto da miscugli di olive con origine anche diversa da quella nazionale. L’assenza di indicazioni sull’origine delle olive può invece significare due cose: o il mancato rispetto della legge o il fatto che si tratta di olio imbottigliato prima del 17 gennaio per il quale il decreto concede la possibilità di 18 mesi di tempo per la commercializzazione.