Rassegna Lirica Torelliana ’07.
successo di pubblico e gradimento
per il concerto della settimana santa
in una affollata basilica di san paterniano
Fano, 2007-04-03 – Basilica di San Paterniano riempita per il Concerto della Settimana Santa in programma lo scorso sabato nell’ambito della Rassegna Lirica Torelliana ’07 organizzata dalla Fondazione Teatro della Fortuna di Fano.
Un pubblico numeroso che ha apprezzato ed applaudito la proposta del Coro del Teatro della Fortuna, diretto da Simone Baiocchi, che ha costruito un concerto che ha percorso musicalmente i riti liturgici della Settimana Santa che, nei secoli, sono stati accompagnati da importanti apparati musicali in cui il canto ha sempre avuto la funzione di predicare i sacri testi allo scopo di stimolare un’attiva partecipazione allo svolgimento di essi. In questo concerto a partire dalla Domenica delle Palme in cui si fa memoria dell’ingresso di Cristo a Gerusalemme prima della passione, morte e resurrezione, si è svolto un percorso musicale che passa per il giovedì e venerdì santo sino a giungere alla veglia pasquale.
Un impegno con il quale Coro del Teatro della Fortuna ha affrontato per la prima volta il repertorio polifonico, tappa di crescita e di formazione delle singole sezioni di un coro di recente costituzione che vede insieme musicisti di grande professione che, sia nell’ambito della Rassegna Torelliana sia al suo esterno, sta riscuotendo consensi di pubblico e di critica. Una prova che ha costretto i coristi a non essere semplici cantori che imparano a memoria un brano da eseguire ma veri e propri musicisti che leggono la musica. Un episodio che vale quasi come esercizio per un gruppo corale recente che si è cimentato nella polifonia per creare i vari settori e rafforzare i quattro registri principali e lo ha fatto affrontando un programma originale e complesso, condividendo l’esperienza con il pubblico fanese.
Un concerto formato da tredici brani composti tra il ‘500 e il ‘600 che hanno percorso l’intera liturgia pasquale che si è aperto con l’antifona gregoriana Hosanna Filio David, esempio dell’espressione più alta, quella del canto gregoriano, del cantare la Parola di Dio, e si è concluso con Alleluia Tulerunt Dominum meum di Giovanni da Palestrina, in cui la Maddalena parla al misterioso giardiniere incontrato nei pressi della tomba di Gesù. Centro del concerto il Miserere di Gregorio Allegri, un unicum in fatto musicale, brano a nove voci in due cori di questo musicista e sacerdote vissuto tra il 1582 e il 1652, maestro prima a Roma e poi presso la Cattedrale di Fermo, aggregato nel 1629 da papa Urbano VIII come contralto al collegio dei cappellani cantori pontifici (il coro della “Cappella Sistina”). Proprio per il celebre complesso musicale l’Allegri compose questo brano in falsobordone, una salmodia polifonicamente adornata sulla cui leggenda si sono intestati vari miti tra cui uno riferito a Mozart secondo il quale il salisburghese fu il primo a infrangere il veto che ne impediva la divulgazione pena la scomunica – veto che riguardava tutta la parte del repertorio della Sistina, che non era edito a stampa – trascrivendolo a memoria.
Parole di positiva valutazione per l’esecuzione sono venute anche dai musicologi Emilio Sala (docente all’Università di Milano e critico di Amadeus e il Giornale della Musica) e Cesare Questa (docente all’Università di Urbino e collaboratore di L’Opera), presenti in Basilica sabato sera, che hanno apprezzato la crescita del Coro del Teatro della Fortuna e l’esibizione delle voci soliste tra le quali vi era quella del soprano Lykke Anholm.