Giro di Lombardia 2007: Riecco il vero Cunego
2007-10-20 Finalmente Damiano Cunego ha risposto a chi cominciava ad avere dubbi sulle sue qualità. Dopo un 2004 straordinario in cui tutto il mondo si accorse di questo grande talento e lo applaudì per le sue vittorie al Giro di Italia e al Giro di Lombardia, la carriera di Cunego sembrava inspiegabilmente avere iniziato una pericolosa parabola discendente. Questo pomeriggio il campione veronese ha messo a tacere tutti i dubbi con una prestazione di rara bellezza e di grande determinazione, conquistando così la sua seconda vittoria al Giro di Lombardia, l’ultima vera corsa dell’anno alla quale partecipano tutti i più grandi specialisti del mondo nelle corse di un giorno. I due grandi favoriti della vigilia erano Paolo Bettini e Frank Schleck, anche se per motivi decisamente diversi. Il primo viene sempre considerato tra i probabili vincitori in corse di questo tipo, viste le sue qualità e il suo palmares, ma dopo la vittoria del Mondiale non si può certo dire che Bettini si sia presentato al 100% a questa competizione e di fatto il livornese non si è praticamente mai visto. Schleck invece ha impressionato nelle ultime settimane con molte prestazioni esaltanti che testimoniavano un grande periodo di forma. La corsa non ha smentito queste sensazioni, visto che il lussemburghese è stato tra i grandi protagonisti della corsa finchè è stato costretto ad arrendersi per via di una caduta, causata da un contatto sfortunato con Gusev a 10 Km dal traguardo, che lo ha messo fuori gioco. La corsa si è decisa sul San Fermo, grazie ad una serie continuata di scatti da parte di Riccò che ha cercato di avvantaggiarsi nei confronti del gruppetto di testa. Lo scalatore della Saunier duval è effettivamente riuscito nel suo intento, ma si è portato dietro un Cunego che non gli ha mai concesso un metro di vantaggio. I due, una volta fatto il vuoto, si sono giocati la vittoria allo sprint e Cunego è riuscito ad imporsi facendo valere le sue indubbie qualità di velocista. Dopo questa bella vittoria il campione veronese, ventiseienne e quindi ancora giovanissimo, ha forse dimostrato di essere uno straordinario interprete delle corse di un giorno più che delle grandi corse a tappe, per via dei suoi evidenti limiti nelle cronometro. La giovane età non gli pone certo limiti, e le possibilità di migliorare nelle gare contro il tempo sono ancora intatte, ma ormai è evidente che un Cunego in forma può puntare a vincere le altre prestigiose corse di un giorno su cui fino ad ora non ha mai puntato fino in fondo.
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