ovvero Lo strano caso del tapiro che camminò all’indietro (e forse tornò in negozio).
di Rive Droite
Ai tapiri, quelli veri, non capita d’esser portati in braccio in Comune e consegnati, perfido regalo di Natale, a vicesindaco e assessori in preda a incontinenza di cifre sbrodolate senza controllo.
A quelli finti d’oro finto sì.
Ma, ahinoi, sense of humour e sana autocritica non furono mai di casa nella civica residenza. Così accadde che il tapiro, divenuto tapir-roulant, fece (quasi) marcia indietro mentre il latore del nasuto omaggio, (quasi) additato al pubblico ludibrio, fu costretto all’abiura - casereccio Galileo – con la dichiarazione che (udite udite) l’insano gesto compì ….“da privato cittadino”.
Sobbalza l’uomo della strada (anche la donna della strada ma suona male) nell’udire la strana nuova: come accadde che la consegna di un tapiro ( inusuale, ironica, televisiva, divertente, compostamente dimostrativa) da parte del presidente di un Comitato di Quartiere, fu “a titolo personale”?
Ipotesi si affacciano alla mente dell’uomo (e della donna) della strada.
IPOTESI A :
dopo tormentata lotta con se stesso, segretamente e senza che nulla sospettassero i membri del temibile Comitato di Quartiere, l’incauto Alfonsi decise nottetempo la solitaria sortita. Il resto è cronaca: avventurosamente procuratosi il proboscidato, egli comparve nel quasi deserto (altro che partecipazione!) civico consesso, in preda a delirio d’onnipotenza dichiarando “IL COMITATO DI QUARTIERE C’EST MOI!”. Ma venne cazziato e il tapiro neutralizzato.
IPOTESI B:
il temibile Comitato di Quartiere, dopo aver ideato la performance con unanime entusiasmo, giudicandola innocua ma significativa e simpaticamente à la page, ricevette nottetempo la visita di Sant’Antonio in persona, il quale assicurò eterno castigo per i rei di lesa maestà, nella fattispecie i colpevoli di leso-vicesindaco e lesi-assessori.
Il Comitato, contrito, prontamente inginocchiossi e pentissi al gran completo. Ciò non valse a far sì che la cellula impazzita non desse seguito - “da privato cittadino” - all’insano progetto. Il Comitato si adoperò per coprire l’accaduto e, a tutela della reputazione del poverino e della propria, inventò all’uopo la balla dell’iniziativa “a titolo personale”. Balla non creduta da alcuno, nemmeno da quelli con Q.I. sotto la media. Ma burocraticamente condivisa.
Ipotesi credibili. Più convincente la seconda.
Drammaticamente certa è la pesante ricaduta dell’attapiramento – pur terapeuticamente abortito –sull’equilibrio psichico dell’intero c.c. [Si pensi – per esempio – a sindacogaspari che, riferendosi all’accaduto, accusa “qualcuno”di “sindrome da assessore mancato”!].
Nell’imminenza del Natale, partecipando al collettivo delirio buonistico, non possiamo non augurare una pronta ripresa ai nostri amministratori, duramente provati dal vile attentato al proprio agire di illuminati tutori del bene comune e … partecipato.
E al Comitato di Quartiere S.Antonio, che mai avrebbe dovuto osare azione così temeraria, il plauso per aver astutamente rattoppato la gaffe del compagno-che-sbaglia.
21.12.’07 RIVE DROITE