di Piero Giorgio Camaioni
Chissà. Yevgeny in viaggio di nozze s´ammala, di corsa chiamano Lukas che accetta.
Dieci ore di macchina, una doccia, il cerchietto fermacapelli e via sul palco offidano del Serpente Aureo. Giovanissimo. 18 anni no, 21 facendo i conti, cosa cambia. Un meraviglioso fenomeno. A quattro anni il primo concerto pubblico!
In Cina, contro Allevi sarebbe stato medaglia d´oro... Se poi, come Allevi nella sua Ascoli e poi in ricco tour, fosse tornato in fretta anche lui ad esibirisi al Rudolfinum o all´Obecní Dum nella sua Praga, senza brillii da star né aureole di eroe dei due mondi, avrebbe incantato ancora i suoi connazionali. Che se n´intendono davvero, al di là delle mode (solo qua da noi la buona musica è un optional...) Ma in patria lo conoscono già, anche se temo, a leggere il suo sterminato prestigioso elenco di concerti in tutto il mondo, ormai lo vedono pochino.
Insomma, ce lo siamo ritrovati - e gustati - quasi per caso, questo straordinario ragazzo. Lo aspetta, sul palcoscenico, il caro Steinway, proprio lo stesso di Allevi in Piazza del Popolo, mi dicono. [Sarà. Certo non c´aveva vicino la tronfia sponsorizzante - assurda! - BMW]. Si sarà strapazzato? Non pare. Impassibile, la coda lunga nera allungata, come un alligatore di notte sul Nilo. Aspetta. Subito Chopin, poi Liszt, poi non mi ricordo. Poi ancora Chopin, quello più facile per noi, due applauditissimi bis.
Come va, l´enfant-prodige! Alla fine le corde basse sono arroventate, le senti al freno del pedale.
Lukas Vondracek, neanche il caldo lo sfianca. Sempre in crescendo, con delicatezza. Altro che pianista "di scorta". Dove mai potrà migliorare ancora? Impossibile. Fossi in lui, mi metterei a studiare l´arpa, o l´oboe. In quattro e quattrotto diventerebbe bravo altrettanto.
Clap clap. Per fortuna, per decoro, niente standing ovation. Siamo seri.
26.08.´08 PGC