Natale al cinema: solo cinepanettoni o scelte di qualità?
Il periodo delle feste natalizie è da sempre il più proficuo per il cinema italiano, sia per quanto riguarda gli incassi (mai tanto alti in nessun altro periodo dell’anno) sia per quanto riguarda la variegata gamma di film presentati nelle sale fra i quali scegliere il genere o la tipologia più gradita. È risaputo che in Italia, con il mercato estivo praticamente immobile ed inutilizzato, gli esercenti e i distributori puntino più o meno polemicamente quasi esclusivamente su questo lasso di tempo; quest’anno a farla da padrone saranno però altri temi, apprestandoci a vivere una vera e propria serie di sfide incrociate. Se fino all’anno scorso a contendersi lo scettro di film campione di incassi era l’intoccabile triade Boldi – De Sica – Neri Parenti contrapposta con l’immancabile cinepanettone al cartoon di turno o al film di genere fantastico, quest’anno il panorama si è alquanto diversificato: con la separazione della coppia ventennale Boldi – De Sica, i cinepanettoni sono aumentati, col primo volato in Spagna per l’“Olé” dei fratelli Vanzina (coprotagonisti Vincenzo Salemme, Natalia Estrada, Francesca Lodo e l’hollywoodiana Daryl Hannah) e il secondo a New York rimasto al riparo sotto l’egida di Neri Parenti e con l’ausilio di Massimo Ghini, Sabrina Ferilli, Elisabetta Canalis e Claudio Bisio. A giocare un ruolo da terzo incomodo inoltre la “Commediasexi” di D’Alatri, con Margherita Buy, Sergio Rubini, Stefania Rocca e l’esordiente di lusso Paolo Bonolis, variante dell’inimitabile commedia all’italiana degli anni ’70 e definito ironicamente dal regista come cinepandoro. Orfano di una pellicola Disney, il cinema animato vedrà sfidarsi i pinguini “Happy feet”, la banda di “Giù per il tubo”, la coppia politically correct dell’orso e del cervo protagonisti della favola ecologista “Boog ed Elliot a caccia di amici” e la parabola sulla tolleranza interrazziale “Azur e Asmar”. Il filone fantasy in attesa del nuovo quinto capitolo di Harry Potter previsto per luglio 2007, dopo aver messo in stand–by il nuovo episodio de “Le cronache di Narnia” e il prequel de “Il signore degli anelli” intitolato “L’hobbit” (sempre più incerta la regia di Peter Jackson) si arricchisce di una nuova saga, riponendo tutte le proprie speranze di ottenere successi al box office e consensi di critica in “Eragon”, dall’opera del giovane scrittore statunitense Christopher Paolini, autore dell’ ennesima trilogia che ha stravolto le vendite del mercato a stelle e strisce, insidiando la supremazia del maghetto Harry Potter. In questo variegato panorama di possibilità c’è spazio per la nuova versione cinematografica della nascita e dell’infanzia di Gesù Cristo in “Nativity”, per il crudo “Paradiso + Inferno” col cowgay Heath Ledger qui versione tossico, per il viaggio eno – gastronomico in Provenza di Russell Crowe (regia del fidato Ridley Scott) in “Un’ ottima annata” e per l’horror “Non aprite quella porta: l’inizio”, certamente presentato con una data d’uscita inusuale per il genere proposto. La scelta del cuore per un cinema impegnato e concepito non solo come momento di svago, porta a non dimenticare “Tutti gli uomini del re” (remake del cult del ’49 ed arricchito dalle performances sempre eccellenti di Sean Penn e Kate Winslet) e “The prestige”, film insolito ed intrigante dell’anticonvenzionale Christopher Nolan (“Memento”, “Batman begins”), ambientato nel mondo della magia inglese ed esaltato da un cast stellare ed estremamente sexy pur in tenute simil–vittoriane (Hugh Jackman, Christian Bale e Scarlett Johansson). In ogni caso ne vedremo delle belle.
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