"Poseidon" di Wolfgang Petersen
Arriva sugli schermi italiani accompagnato dai sonori fischi e dal dissenso del pubblico USA (che lo ha spietatamente condannato) l’ennesimo remake cinematografico, questa volta riguardante le surreali vicende del Poseidon (l’originale è del 1972), la lussuosa nave da crociera capovoltasi in pieno oceano per un’onda anomala e che diventò la dorata e claustrofobica prigione per ricchi americani, eccetto che per uno sparuto gruppetto di coraggiosi fuggitivi alla ricerca di una difficile salvezza. La storia sembra ripetersi: un film di successo ripreso e affondato dagli ossessivi effetti speciali che non fanno altro che rendere la nuova pellicola assolutamente imparagonabile con la versione originaria; “L’avventura del Poseidon” diretto da Ronald Neame nel 1972 è inoltre uno di quei film che restano nella memoria e un po’ nel cuore, con l’ovvia nostalgia che dà sempre filo da torcere ai remake ed alla quale non può sfuggire nemmeno il nuovo “Poseidon”. Ma il film di Wolfgang Petersen non è solo questo: nonostante alcune pecche nella storia che ne ledono la credibilità, “Poseidon” si propone come uno dei più validi blockbuster della stagione in corso. Le vicende sono sorrette da un timing assolutamente angoscioso ma appassionante, immerse in una corsa sfrenata fra sorprendenti ed ammirevoli effetti speciali che non escludono comunque affetti personali ed anche i ben accetti (per una pellicola cinematografica) scontri generazionali. Se nel vecchio film una splendida Shelley Winters rubava la scena, in questa nuova versione il cast si divide equamente i meriti: Josh Lucas e Kurt Russell recitano l’immancabile parte degli eroi, Emmy Rossum quella della figlia ricca e frastornata da turbamenti ed innamoramenti adolescenziali, Richard Dreyfuss i panni dell’architetto gay con orecchino di diamante sull’orlo di una crisi esistenziale causata da un abbandono sentimentale. Le location sono eccezionali e il livello raggiunto dagli effetti speciali, soprattutto nella sequenza dell’onda anomala (2,5 milioni di dollari per 2 minuti e mezzo circa) difficilmente verrà superato nell’immediato. La scena cult è sicuramente quella in cui i fuggitivi si infilano in un condotto per l’areazione, vi rimangono bloccati e rischiano l’annegamento. Divertente inoltre il cameo di Fergie, la voce femminile dei Black eyed peas, qui nelle vesti della cantante Gloria, che brinda al nuovo anno e poco dopo muore sommersa dall’acqua. Stroncato dal pubblico americano, “Poseidon” arriva nei cinema europei carico di aspettative, fiducioso di incontrare l’ambito successo: forse dovremmo concedergli un’altra possibilità.
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