2007-10-18 - Per il momento ha avuto una breve esistenza, soltanto un anno, ma si spera vivamente che il progetto possa averne altre e di più longeve. Si tratta del Servizio Easy Contact che, istituito in via sperimentale nel 2006 con la collaborazione delle Zone Territoriali 11, 12, 13 nell’ambito delle Aree Vaste n. 4 di Fermo e n. 5 di Ascoli Piceno-San Benedetto del Tronto, è ora pronto a tirare le somme. Nato con l’obiettivo di informare i giovani, nello specifico gli adolescenti, su tematiche di prevenzione e di promozione della salute, si è rivelato un affidabilissimo amico virtuale a cui porre 24 ore su 24, domande riguardanti sessualità, contraccezione, Hiv, Aids, malattie sessualmente trasmesse e non solo.
L’approccio innovativo del servizio ha riguardato la creazione di un sistema informativo di facile accesso che attraverso l’utilizzo di sms (easy sms) ed e-mail (easy mail) ha previsto la consulenza di operatori socio-sanitari a cui i giovani si sono potuti rivolgere, gratuitamente e con garanzia di anonimato, per manifestare i propri dubbi, senza necessariamente recarsi nella struttura di competenza. La risposta è stata garantita entro le 48 ore. L’iniziativa è nata partendo dall’ipotesi che l’approccio virtuale al problema avesse potuto favorire il contatto e l’accesso diretto degli utenti ai servizi di natura socio-sanitaria presenti sul territorio (Consultori, Unità Operative, Ambulatori, etc.). Intento riuscito, difatti gli invii ai servizi socio-sanitari, servizio easy freespace, sono stati 253, significa che oltre il 13% dei giovani ha accettato di affrontare il proprio disagio in maniera più consapevole.
Coordinatore del progetto è stata la dottoressa Anna Mandolini e l’attività si è svolta mediante l’istituzione di un centro operativo di raccolta messaggi ed invio delle risposte individuali, gestito da due operatori, una pedagogista ed una sociologa e da una rete di consulenti, individuata per ciascuna Zona Territoriale, composta da psicologi, ginecologi, ostetriche, psichiatri, infettivologi, andrologi, urologi e assistenti sociali.
Per la Zona Territoriale 12 di San Benedetto del Tronto i consulenti sono stati la dottoressa Anna G. Mandolini, sociologa, la dottoressa Nunzia Sabatini e il dottor Pierluigi Cameli, ginecologi, il dottor Vincenzo Luciani, la dottoressa Simonetta Lauri e il dottor Marco Cocci, psicologi, il dottor Nicola Palestini, urologo e la dottoressa Maria Antonietta Lupi, immunologo.
I dati del 2006 sono incoraggianti. Al centro operativo sono arrivate in totale 255 e-mail e 1.644 sms. La sola zona Asur 12 in 12 mesi di attività, ha effettuato 647 consulenze virtuali (72 e-mail+575 sms) e 104 invii ai servizi socio-sanitari.
Dai dati emersi dagli sms si evince che i disagi legati alle relazioni di coppia sembrano essere la maggiore preoccupazione degli adolescenti sambenedettesi seguiti da dubbi su problemi di natura ginecologica e sulla contraccezione. Le malattie sessualmente trasmissibili non hanno generato quesiti.
Tematiche affrontate nella Zona Territoriale 12, e-mail
Come si è visto il numero di e-mail inviate è stato inferiore agli sms ricevuti dagli operatori, dato prevedibile se si considera il largo uso che gli adolescenti fanno del mezzo unito alla maggiore accessibilità del telefono mobile rispetto ad un computer abilitato all’invio di e-mail.
Esse hanno affrontato soprattutto quesiti legati alla sessualità e all’aborto.
Zona Territoriale 12 sms
Gli invii ai servizi mostrano che per la zona di San Benedetto del Tronto i giovani, o meglio le giovani, hanno fatto ricorso alla struttura pubblica per essere informate e per risolvere soprattutto problemi di natura contraccettiva e ginecologica.
Tematiche degli invii suggeriti ai servizi Asur della Zona Territoriale 12
Dai dati emerge uno spaccato di gioventù significativo che sarebbe molto interessante continuare a monitorare per cogliere gli eventuali cambiamenti dei bisogni e del vissuto degli adolescenti e farne oggetto di studi congiunti da parte di tutti gli operatori coinvolti.
Easy contact ha rappresentato una valida alternativa al “passa parola” che usualmente avviene tra i ragazzi per acquisire informazioni su determinate tematiche. Queste informazioni molto spesso si trasformano in “disinformazioni” a causa del processo di elaborazione e distorsione che il “passa parola”, per sua natura, attiva.
Considerando l’alta percentuale di adesione all’iniziativa da parte delle scuole, dove i dirigenti scolastici hanno accolto con entusiasmo l’idea, e il grande consenso da parte dei ragazzi che, come fruitori, hanno utilizzato il servizio non solo come mezzo di informazione ma anche come canale per accedere alla cura, sarebbe auspicabile una sua prosecuzione.
Nicoletta Amadio
Download:
Easy - Report
da http://www.asurzona12.marche.it/viewdoc.asp?CO_ID=8337