Moana e Prodi nel presepe a Bologna...
La notizia di oggi è che a Bologna hanno messo Moana nel presepe.Gli estimatori (di calcio eh) hanno subito pensato che visto che abbiamo vinto i mondiali sia stata riabilitata la sua immagine in merito al film: Cicciolina e Moana ai mondiali.Invece no. La raffigurazione di Moana è stata piazzata nel presepe di Wolfango inseguita dalla morte a cavallo in un “misto di sacro e profano”. Wolfango: chi era costui? Wolfango è un pittore la cui biografia (sul sito www.wolfango.net) recita così: “Wolfango è nato nel 1926 a Bologna, dove abita. Disegna e dipinge da sempre”. Stop. Ovviamente fulmini e saette da parte della curia e della Margherita. O meglio: da parte della Margherita, che sempre più spesso si può considerare inquietantemente in linea con le posizioni della Chiesa. Inquietante visto lo schieramento politico definito “di sinistra/progressista” di cui fa parte il partito. Quindi secondo un semplice sillogismo aristotelico se la Margherita è incazzata allora anche la Curia è incazzata. La Draghetti , presidente della provincia dichiara: «È davvero sorprendente che, mentre si cerca di operare perché ci sia una rispettosa e giusta accoglienza delle fedi e delle religioni di tutti in considerazione di una convivenza che anche da noi diventa sempre più ricca di presenze e di culture, si irrida, non manifestando analogo rispetto, una tradizione, come quella del presepe». Caffarra, l’arcivescovo, in realtà non commenta ma in compenso fa il vago e benedice solo i presepi ufficiali. Vorrei ricordare un episodio: la Curia bolognese è la stessa finita nell’occhio del ciclone per la polemica sui finanziamenti a Gender Bender, un festival sull’identità di genere, che per l’occasione registrò un boom di presenze. Quindi se tanto mi da tanto per vedere Moana ci sarà la fila a Palazzo D’Accursio . Non è che Caffarra mentre scrivo sta mangiando i tortellini con Wolfango?Non credo. In ogni caso ancora la Draghetti incalza: «non può sfuggire la scelta della raffigurazione femminile in riferimento alla vicenda personale di una donna». Vorrei dunque ricordare al presidente della provincia che in Italia non siamo nuovi alla beatificazione (postuma) delle donnacce, perlomeno da parte dell’opinione pubblica. Vallettopoli vi dice niente?E in ogni caso bisogna fare le dovute distinzioni: Moana era una pornostar non una donnaccia. La differenza, seppur non visibile a tutti, c’è. Meglio Moana che la Gregoraci nel presepe: meno volgare, ne convenite? Cordialmente, Cactus
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