Lavorare in…Sicurezz@ senza rischi
2006-06-09 -A Milano, dall'11 al 16 giugno, il Congresso mondiale di Medicina del Lavoro: nuove frontiere della prevenzione, malattie emergenti
di Alessandra Margreth Il mondo del lavoro visto con gli occhi del medico. Dall'11 al 16 giugno prossimi alla Fiera Milano Congressi Center nel capoluogo lombardo, si terrà il Congresso mondiale di Medicina del Lavoro. Sono attesi oltre 3mila ospiti da oltre cento Paesi sia del mondo industrializzato che di quello in via di sviluppo. Verranno affrontati i molteplici e complessi aspetti legati al problema della prevenzione e della tutela della salute sui luoghi di lavoro. Temi complessi e di drammatica attualità, che richiedono aggiornamenti continui, visti i rapidi continui cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo del lavoro in questi anni. Il Congresso ritorna a Milano dopo un secolo esatto: nel 1906 si teneva a Milano la prima assise dedicata alla Medicina del lavoro. Una data significativa, perché in quell'anno si era aperto il tunnel del Sempione, che collegava l'Italia con la Svizzera e la Francia. Un successo dell'era industriale che però era stato pagato con un alto tributo di morti, infortuni e malattie tra gli operai. Fu allora che un gruppo di medici e studiosi decise di organizzare un congresso su fisiologia, patologia e igiene del lavoro, e prevenzione delle malattie correlate al lavoro. Nacque la Commissione Internazionale Permanente di Medicina del Lavoro (ICOH, International Commission on Occupation and Health), ancora oggi tra gli enti organizzatori del Congresso 2006, insieme alla Società Italiana di Medicina del Lavoro e all'ISPESL (Istituto Superiore di Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro). Oggi i rischi sui luoghi di lavoro causano nel mondo 850.000 morti l'anno (73% uomini). Il 37% dei decessi sono legati alle malattie polmonari croniche e altrettanti ad infortuni, il 12% a tumori di trachea, bronchi e polmoni (per esposizione a sostanze pericolose come amianto e arsenico). Il 40% delle epatiti B e C inoltre sono legate a infezioni da tagli avvenute nei luoghi di lavoro. L'esposizione a fattori di rischio per la salute sui luoghi di lavoro provoca inoltre il 37% dei mal di schiena, il 16% delle perdite di udito e il 13% delle malattie polmonari ostruttive croniche e l'11% delle malattie asmatiche: sono alcuni dei dati ricavati da uno studio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità condotto in 191 Stati e pubblicato lo scorso anno sull'American Journal of Industrial Medicine. I dati, è stato sottolineato nel corso della presentazione del Congresso milanese - sono sottostimati, dato che molte patologie (come malattie respiratorie, della pelle, muscolo- scheletriche e coronariche) non sono state prese in esame dall'indagine. I numeri ufficiali non possono poi tener conto dell'effettivo numero dei lavoratori esistenti, specie nei Paesi in via di sviluppo, del lavoro minorile e di quello femminile in situazione come ad esempio le piccole aziende familiari. Una realtà sommersa che richiede ancora di venire indagata. Nel corso del Congresso verranno presentati anche i risultati del progetto europeo HOPE, Health Optimisation Protocol for Energy-efficient Buildings, realizzato da 14 istituti di ricerca di 9 Paesi europei. Scopo dello studio, valutare lo "stato di salute" degli edifici sedi di lavoro e comprendere lo stato di benessere del personale che li abitava. Ne è emerso che oltre il 30% delle strutture esaminate non offriva condizioni di lavoro ottimali ai suoi "abitanti". Molti lavoratori soffrivano infatti di allergie, stanchezza, secchezza agli occhi e alla gola, emicrania. E negli edifici indagati è stata riscontrata, ad esempio, la presenza di sostanze irritanti per l'apparato respiratorio, nonché condizioni di eccessivo rumore (vicinanza a strade trafficate o a stazioni ferroviarie). Al congresso (il programma scientifico è su www.icoh2006.it) sono stati presentati 1811 abstracts; impegnati 150 revisori scientifici e 9 lavori su 10 sono stati accettati, a volte con una nuova redazione guidata. Ottocento le presentazioni orali previste, le altre in apposite sessioni poster. Previsti, con seminari, simposi e tavole rotonde quasi altri 300 appuntamenti extra, su temi vari, dal bioterrorismo alla disabilità sul lavoro, dalla genetica all'epidemiologia.( da repubblica.it)
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