La maglietta di Lila Zidane
E finalmente il mondo ha saputo... Zidane e Materazzi, il primo intervenuto in prima serata su Canal+, l'altro ai microfoni della Gazzetta dello Sport, hanno finalmente fatto chiarezza. Entrambi hanno dato la stessa versione, ed entrambi l'hanno fatto a mezza bocca, facendo intuire, escludendo più che affermando. Zidane, incalzato dalle domande del giornalista, esclude qualsiasi tipo di insulto razzista, mentre conferma di aver ricevuto offese alle donne della sua famiglia. Dal canto suo Materazzi esclude insulti alla madre del francese, ricoverata da tempo in ospedale, mentre non smentisce quelli rivolti alla sorella Lila, 36 anni, modella. Anzi, lo conferma con quel "... andando ad esclusione..." detto con un sorriso a mezza bocca. E intanto sembra arrivare la conferma dalla lettura del labiale: <<la maglietta preferisco toglierla a tua sorella!>>. Sembra proprio questa la frase incriminata, nulla di più... Delusi quanti pensavano al mestiere più antico del mondo, delusi anche gli integralisti islamici, già sul piede di guerra contro il difensore azzurro. Una battuta, niente di più. Di quelle che se ne sentono a migliaia nei campi di calcio. Zidane, dall'alto della sua giacca militare e del suo sguardo glaciale, dichiara di non essere pentito del gesto, i francesi sono con lui... Noi italiani, dal basso del nostro sarcasmo, abituati come siamo agli sfottò e alle espressioni colorite, ci godiamo la coppa del mondo e la ridicola ed umiliante fine di un ex campione.
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