In prima fila il sindaco di Arcevia e quello di Serra de’ Conti, un centinaio di persone ha partecipato alla giornata della tradizione contadina
Fra i simpatizzanti, il deputato Agostini e il presidente del Consiglio regionale
Arcevia (An), 5 luglio 2008 – Si sono alzati prima dell’alba per andare a mietere il grano, con la falcetta e la falce. Un gesto simbolico, di sapore antico, consumato su un campo vicino Serra de’ Conti, che ha riportato un centinaio di persone, italiani e greci, ospiti della cooperativa La Terra e il Cielo di Piticchio di Arcevia (An) per l’iniziativa “Porte Aperte 2008”, sostenuta dall’assessorato al Turismo della Regione Marche, alle giornate di faticoso lavoro della tradizione contadina marchigiana. E, in prima fila, c’erano anche il sindaco di Arcevia, Silvio Purgatori, in quasi mimetica, che si è ben destreggiato fra la falce, la pressa per fare il covone di grano e il balzo per legare le spighe, e il sindaco di Serra de’ Conti, Bruno Massi.
Padrone di casa, Bruno Sebastianelli, presidente della cooperativa biologica La Terra e il Cielo. “Abbiamo voluto portare queste persone, e anche i nostri rappresentanti politici – ha detto Sebastianelli – sulla terra, in mezzo al grano, per tornare alle nostre radici, essere contadini per un giorno, a contatto con le spighe, con gli strumenti della fatica, sotto il sole, e far capire anche qual è per noi il senso dell’agricoltura biologica”.
Alla mietitura, almeno simbolicamente, hanno partecipato anche il deputato Luciano Agostini, il presidente del Consiglio regionale, Raffaele Bucciarelli, e il direttore di Legacoop Marche, Stefania Serafini.
Intorno alle 10, tutto il gruppo di mietitori si è fermato per una pausa rinfrescante, sotto l’ombra, ai margini del campo. Per tutti, appoggiata su un lungo lenzuolo bianco, la colazione con pane, formaggio e salumi nostrani. Da bere, c’era l’acetella, la limonata e il vino bianco. Per rincuorarsi dalla fatica, i lavoranti sono stati allietati da poesie sulla mietitura e sulla trebbiatura, lette da Angelo Verdini, dirigente del distretto scolastico di Pergola (Pu), in versione “campagna”. Dopo qualche chiacchiera, qualcuno ha abbozzato anche un riposino veloce, tutti di nuovo sul campo per l’ultimo tratto di campo. A fine mietitura, intorno ai covoni, un applauso di soddisfazione per la fatica e per il risultato, premiato dal tradizionale pranzo della trebbiatura, consumato in una cantina del castello di Piticchio.
Qualcuno, dopo il cibo, si è defilato ma la maggioranza è tornato sull’aia della cooperativa La Terra e il Cielo. Anche Lidio Bettini, classe 1918, di San Michele al Fiume nei pressi di Pergola, si è presentato puntuale alle ore 16 per l’appuntamento con la trebbiatura ed è tornato sull’aia a raccontare quando trentenne con una moglie e tre figli piccoli guadagnava circa 7 lire al giorno per trebbiare. Rimpiange i vecchi tempi Lidio e il grande spirito del lavorare in squadra: “eravamo fratelli sull’aia nonostante il lungo lavoro e la dura fatica”.
“Porte Aperte” sostiene il presidente Sebastianelli “vuole sottolineare anche l’importanza dell’aspetto socio-culturale dell’attività lavorativa di un tempo, trasmettere il valore del mondo agricolo e di chi lo praticava. Oggi la solidarietà di allora è scomparsa ma è bene, nei tempi di crisi attuali petroliferi e dei mercati finanziari mondiali, riportarne l’attenzione per ri-apprendere e perché si parli sempre più di decrescita felice”. La trebbiatura è avvenuta sotto il sole e a suon di musica secondo l’antica tradizione. Puntali all’appuntamento anche il sindaco di Arcevia, il presidente del Consiglio regionale Bucciarelli e Maderloni presidente
Gal Colli
Esini. “Un’iniziativa da ripetere- conclude soddisfatto il presidente Sebastianelli che aggiunge: “Porte Aperte si allinea con il nostro nuovo modo di pensare la politica commerciale basata sulla promozione locale. Il nostro grande obiettivo è incentivare un consumo dentro i nostri confini ed evitare così di sostenere gli alti costi dell’esportazione”. Porte Aperte è proseguita con successo per tutta la serata, tra musica e balli, senza segnali di fatica e cedimenti.