Istituzione Teatro Comunale di Cagli
 presenta 

“OTELLO”

di William Shakespeare

per la regia di Roberto Guicciardini

con

Sebastiano Lo Monaco, Massimiliano Vado, Mirko Rizzotto,

Marta Richeldi, Massimo Regio

Teatro Comunale di Cagli

domenica 26 ottobre  ore 21.30 

CAGLI – Pesaro e Urbino -  Rappresentato per la prima volta al Whitehall Palace di Londra nel 1604, l’ ‘Otello’, dell’illustre drammaturgo inglese, rivive sotto la regia di Roberto Guicciardini, e va in scena, nell’ambito della Teatro Commission Marche, al Teatro Comunale di Cagli, domenica 26 ottobre alle ore 21,30.

Nella traduzione di Masolino D'Amico per la regia di Guicciardini si ritrova la potenza shakespeariana che si sviluppa nelle vicende del valoroso generale Otello, meglio noto come il moro, al servizio della Repubblica veneta.

La trama è celebre: Iago, “alfiere”, ossia portabandiera personale di Otello, nutre un malanimo segreto contro costui, che gli ha preferito come proprio luogotenente Michele Cassio, un fiorentino dalla scarsa esperienza bellica, e allo scopo di vendicarsi promette a Lodovico, giovane e ricco patrizio veneziano, di aiutarlo per fargli ottenere i favori di Desdemona, la bella figlia del senatore Brabanzio, che quella stessa notte sta convolando a nozze segrete col Moro. Dopo le nozze i due si trasferiscono insieme a Cipro, dopo aver sconfitto i Turchi su incarico del governo veneziano. Proprio sull'isola scoppia il dramma: Otello, lasciatosi influenzare da Iago, inizia a nutrire il sospetto che l'adorata abbia una relazione extraconiugale con il luogotenente Cassio, suo amico. A nulla serviranno le parole della moglie per difendere la sua fedeltà e la sua virtù. Ed ecco che il tormento della gelosia corrompe tutto ciò che di puro e sincero nutriva il loro sentimento, portandolo a scorgere in ogni piccolo dettaglio una prova dell'adulterio. Fino al triste epilogo nel quale l’innocente e ignara Desdemona trova la morte per mano dello stesso Otello che, una volta scoperto il tragico errore, si suicida.           

Nell’ambito della Teatro Commission Marche, Roberto Guicciardini, porta in scena, al Comunale di Cagli, una nuova lettura dell’opera che ne mette in rilievo la complessità puntando sull’espressività degli attori e il vigore del linguaggio scenico.

Ad interpretare il moro, Sebastiano Lo Monaco, attore teatrale e televisivo. Al suo fianco Marta Richeldi, nel ruolo di Desdemona. Sul palcoscenico anche Massimo Regio (Brabanzio), Mirko Rizzotto (Cassio), Massimiliano Vado (Iago).

Sebastiano Lo Monaco interpreta un Otello universale con un’interpretazione forte e misurata, volubile e tortuosa, capace di catturare l’attenzione della platea, rivolgendo ad essa il suo sguardo intenso e diretto. Lo strazio, il dissidio, la follia sono rappresentati con violenza; i movimenti del corpo e del volto sostengono un linguaggio che continuamente varia registro, nell’alternanza di attimi di lucidità a momenti di insania mentale.

Dice il regista: “il dubbio e l’incertezza cha attanagliano Otello sono sottotraccia la tensione costante del suo agire. La sua leggenda eroica si stempera e si degrada lentamente nella materialità di un linguaggio frantumato, che appare perturbante, visto in una proiezione distruttiva delle illusioni individuali. Il sentimento incontrollato si proietta in un destino di distruzione. Lungo il percorso il personaggio, andando a picco, sfiora il grottesco, se non proprio il ridicolo, come del resto accade ai grandi personaggi quando osano mettersi a nudo, lo avvolge insomma una tragica ironia. Il degrado si propaga su quanti entrano nel suo cerchio di azione.

Il mondo elisabettiano, come il mondo di oggi, è un mondo disgregato, dall’equilibrio precario. La storia come la natura è crudele: un identico tragico destino coinvolge gli eroi come i folli, gli innocenti come i colpevoli. L’immaginazione con la sua forza corrosiva quando segue sentieri tortuosi, si ritorce su sé stessa. La realtà immaginata si riflette come in uno specchio deformante e si deforma definitivamente. Rimane il silenzio che assorbe e spegne ogni grido sotto cieli corruschi, ma indifferenti”.