Anche per i Puffi gli anni passano
Sarà per il loro colore azzurro, sarà per la loro altezza, ma i Puffi non dimostrano proprio di avere 50 anni. Ebbene sì, anche per loro gli anni passano. Era, infatti, il 1958 quando queste creaturine escono fuori dall’estro creativo del fumettista belga Pierre Culliford, meglio conosciuto come Peyo (Peyo era solito chiamarli Schrtroumpf, nome letteralmente inventato da lui). La fama dei Puffi, poi, nel tempo, si consolida, nel 1981, con il popolare cartone animato di Hanna e Barbera che, sicuramente, ha accompagnato le merende di tanti bambini delle generazioni passate. Chi può dimenticare la tenerissima voce di Cristina D’Avena che cantava “Noi puffi siam così, noi siamo puffi blu, puffiamo suppergiù due mele o poco più…”. Ma ve li ricordate davvero tutti i loro nomi? Allora, cominciamo: c’è il Grande Puffo che ha 542 anni, la mitica Puffetta ed il tenerissimo Baby Puffo. E poi ancora, il puffo golosone, il saputello Quattrocchi, il puffo vanitoso e tanti altri. I puffi vivono in un villaggio fatto interamente di funghi. Nessuno sa dove si trovi esattamente, neppure il perfido Gargamella, brutto nemico delle creature blu che, con la sua gatta Birba, tormenta l’esistenza di questi esserini. Per i 50 anni, i puffi sono stati festeggiati in ogni parte d’Europa, in particolare a Bruxelles, loro paese natale. Proprio in occasione di questo anniversario, dal prossimo giugno fino a novembre, il Centro Belga dei Fumetti propone un’originale mostra per rivisitare l’opera di Peyo sotto un diverso aspetto.
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