SpecialeTorino2006: prima medaglia azzurra: Silvia Parente vince il bronzo nella discesa
ilmascalzoneOlimpico, Torino2006 sul mascalzone a cura di Pietro Lucadei -Prima medaglia azzurra: Silvia Parente vince il bronzo nella discesa. Silvia Parente ha conquistato la medaglia di bronzo nella discesa disabili visivi alla Paralimpiade di Torino. Assieme alla sua guida, Lorenzo Migliari, la Parente ha chiuso al terzo posto, a 5"58 dalla vincitrice, la francese Pascale Casanova, medaglia d'oro in 1'28"79; al secondo posto si è piazzata l'austriaca Sabine Gasteiger, finita a 3"82 dalla vincitrice. E’ la prima medaglia azzurra di queste Paralimpiadi. Nella categoria seduti la vittoria è andata all’americana Laurie Stephens, l’argento alla giapponese Koniko Obinata e il bronzo all’austriaca Claudia Loesch. In campo maschile la discesa libera riservata ai disabili visivi è stata vinta dal tedesco Gerd Gradwohl, che ha staccato di 77 centesimi il canadese Chris Williamson, mentre il bronzo se lo è aggiudicato il francese Nicolas Berejny giunto con oltre 1 secondo di ritardo. Infine, nella gara di discesa libera maschile categoria seduti, la medaglia d’oro è finita al collo dello statunitense Kevin Bramble, seguito dal commazionale Christopher Devlin-Young (a 1 secondo e 10 millesimi), e dal francese Denis Barbet che ha chiuso a 1 secondo e 16 centesimi da Bramble. -Sci Alpino: le medaglie della libera per Sitting e Blind. Una pista molto tecnica ha messo a dura prova gli atleti della categoria Sitting e Blind, impegnati questa mattina nella discesa libera sulla pista di Sestriere Borgata. Vera protagonista della giornata è stata la squadra americana grazie ai due ori conquistati nella categoria Sitting da Kevin Bramble tra gli uomini e da Laurie Stephens tra le donne, oltre al secondo posto di Christopher Devlin-Young sempre tra gli atleti Sitting. Ottima gara nella categoria Blind Femminile di Silvia Parente, l’azzurra che, grazie a una prova senza particolari errori, ha chiuso la gara al terzo posto, dietro solo all’austriaca Sabine Gasteiger e alla veterana transalpina Pascale Casanova. La felicità per questa medaglia inaspettata si avverte nella parole dell’azzurra: “Non pensavo di poter competere per un podio – ha commentato l’atleta al traguardo – di solito mi trovo più a mio agio nelle porte del Super G o dello Slalom Gigante, perché in realtà la velocità mi fa paura”. E a confermare le sua parole, la guida Lorenzo Migliari: “Il bronzo? Una vera sorpresa e speriamo che questo risultato sia uno stimolo per tutti gli altri azzurri impegnati nelle Paralimpiadi”. Il risultato della Parente acquista ancor più valore dal momento che a precederla sono stati due veri mostri sacri dello sci alpino Blind, in particolar modo la vincitrice Pascale Casanova, già leader nelle scorse Paralimpiadi di Salt Lake City 2002 e Nagano 1998, che commenta così questa sua nuova affermazione: “Sono venuta qui a Torino con la mia guida Benedicte Sainas per conquistare delle medaglie pesanti, ora speriamo di ottenere altre vittorie e di divertirci”. Tra gli uomini Blind netta la vittoria del tedesco Gerd Gradwohl che va a precedere il canadese Chris Williamson e il francese Nicolas Berejny; gli azzurri rimangono fuori dal podio per un soffio con la coppia Gianmaria Dal Maistro e la sua guida Tommaso Balasso, solo quinti al traguardo. Come detto, nella categoria Sitting dilaga la squadra americana con la doppietta maschile Kevin Bramble - Christopher Devlin-Young, entrambi soddisfatti sia per la gara sia per la difficoltà tecnica della pista: “Questo tracciato impegnativo ha dato risalto alle mie capacità tecniche” spiega Kevin, mentre il suo compagno di squadra aggiunge: “Una pista perfetta, un pubblico caloroso, una località fantastica: questa è la medaglia più bella della mia lunghissima carriera”. A pochi centesimi da Devlin-Young il francese Denis Barbet, che commenta così il suo risultato: “Il terzo posto è una gioia indescrivibile, sapevo di star bene, ma non pensavo a una medaglia”. Migliore tra gli italiani Fabrizio Zardini, con il suo buon ottavo posto. Tra le donne arriva la seconda vittoria americana con Laurie Stephens che precede in ordine la giapponese Kuniko Obinata e l’austriaca Claudia Loesch. Domani l’appuntamento con lo Sci Alpino è fissato alle ore 11 con il Super G categoria Standing. -Sci di fondo: Yurkovska e Kryjanovski di nuovo sul podio Giornata d’esordio per lo Sci di fondo, di scena a Pragelato Plan. Si sono disputate la 2,5 km femminile seduti e la 5 km maschile seduti. Anche nella gara odierna, per quel che riguarda le donne, grande prova di forza e convincenti restazioni delle atlete delle Repubbliche dell’ex Unione Sovietica. Ad aggiudicarsi l’oro l’ucraina Olena Iurkovska, già vincitrice ieri nella 10 km seduti di Biathlon, seguita al secondo posto dalla bielorussa Liudmila Vauchock e, al terzo dalla connazionale Lyudmila Pavlenko. Decima l’italiana Francesca Porcellato. Stesso trend nella 5 km maschile, dominata dal russo Taras Kryjanovski, che ieri s’era aggiudicato il secondo posto nella 12,5 km seduti di Biathlon. Medaglia d’argento per l’ucraino Iurii Kostiuk. A rompere l’egemonia, sale sul podio per il bronzo il francese Alain Marguerretaz. -Scintille di passione nell’hockey norvegese L’esordio non molto fortunato della nazionale azzurra alle Paralimpiadi sarà, pensiamo, ricordato anche per il curioso e “romantico” fuori programma a cui, alla fine dell’incontro, ha assistito il numerosissimo pubblico presente. Infatti, dopo il consueto saluto che i giocatori si scambiano prima di uscire dalla pista, l’attaccante norvegese Helge Bjornstad si è rivolto ad una ragazza seduta sugli spalti e l’ha invitata a scendere. Già questo sarebbe bastato magari a far ricordare la partita in modo particolare, ma la sorpresa non era ancora finita. A questo punto, il giocatore è sceso dal proprio slittino, si è inginocchiato davanti a lei e, regalandole un mazzo di fiori, le ha detto qualcosa che subito non è parso chiaro. Ma, dato il successivo abbraccio della ragazza (più tardi si sarebbe anche saputo il suo nome, Chatrine), tutti gli spettatori hanno poi compreso di aver appena assistito ad un’originalissima proposta di matrimonio e hanno applaudito in un’ovazione assordante. Non si conoscono altri dettagli della storia (e forse è meglio così), ma questo episodio non è che un’altra conferma della veridicità di uno delle frasi simbolo di questo periodo olimpico: “Passion lives here”, la passione vive qui. Mai slogan fu più azzeccato. ( da Torino2006.org)
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