PER RISOLVERE IL PROBLEMA DEI DANNI E DEGLI INCIDENTI STRADALI SI’ DEL CONSIGLIO REGIONALE ALLE RICHIESTE DI COLDIRETTI MARCHE
18/12/2008 Caccia al cinghiale libera tutto l’anno per risolvere l’emergenza selvatici. E’ il provvedimento approvato dal Consiglio regionale delle Marche sulla base delle richieste avanzate da Coldiretti, dopo il moltiplicarsi degli allarmi per i danni causati alle imprese agricole e gli incidenti sulle strade marchigiane. Nell’ambito della discussione sulla Legge Finanziaria 2009 è stato presentato e votato un emendamento bipartisan che assegna alle Province la possibilità di autorizzare la caccia al cinghiale in tutte le zone e nei periodi normalmente preclusi all’attività venatoria se gli animali sono in soprannumero.
Le battute potranno essere effettuate non solo dai cacciatori col tesserino ma anche da chi ha conseguito il patentino provinciale per cacciare in squadra. “Un mese fa avevamo chiesto alla politica una risposta rapida a un problema che ha assunto proporzioni simili a quelli di una calamità naturale e il Consiglio si è mosso in tale direzione – sottolinea il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi -. Considerato che tra meno di un mese la legge dovrebbe essere operativa, ci aspettiamo che le Province si attivino da subito, coerentemente con i protocolli d’intesa che Coldiretti ha sottoscritto con le quattro amministrazioni provinciali proprio per trovare soluzioni all’emergenza selvatici”.
Nelle scorse settimane, inoltre, Coldiretti aveva effettuato incontri con i quattro Prefetti delle province marchigiane chiedendo un impegno per far fronte a una situazione che è divenuta di fatto una questione di ordine pubblico, oltre che economico, visto che costa alle casse pubbliche quattro milioni di euro l’anno. Senza dimenticare che le imprese agricole si vedono rifondere solo una parte del danno subito, con i cinghiali e gli altri animali che devastano campi di mais e grano, arrivando persino a mangiare l’uva sulle viti. “Ma dai racconti dei nostri imprenditori sono emerse anche situazioni limite, come i cinghiali che arrivano fino alla porta di casa o addirittura seguono i trattori durante le operazioni di raccolta o di semina – ricorda Alberto Bertinelli, direttore di Coldiretti Marche -. Da qui il nostro impegno concretizzatosi negli accordi con le pubbliche amministrazioni e in una serie di incontri effettuati su tutto il territorio regionale con gli agricoltori”.
Oltre ai danni alle produzioni e il rischio sulle strade, la proliferazione oltre misura degli animali selvatici sta creando problemi anche di carattere ambientale, pregiudicando l’assetto del territorio, peraltro in una regione, come le Marche, già a grave rischio dissesto.