JUAN CURUCHET, MEDAGLIA D’ORO A PECHINO E ALLA PERTINACIA
Molto calorosa e commovente è stata l’accoglienza a Mar del Plata, del Campione Olímpico di ciclismo su pista, -prova Madison-, di nonni recanatesi, Juan Curuchet assieme al suo compagno Walter Perez. La gente ha seguito con particolare entusiasmo ed intensità la lunga carovana per le strade della città in un percorso che ha durato più di cinque ore, in mezzo a canti ed applausi fragorosi in onore dei vincitori della prima medaglia d’oro dello sport dilettantistico argentino in 56 anni di partecipazione di questo Paese alle olimpiade. Il fatto sta che ai 43 anni e con il record assoluto di sei presenze ai giochi olimpici di Los Angeles 1984 (5to posto), Seúl 1988 (5to posto), Atlanta 1996, Sydney 2000, (7mo posto) Atene 2004 e Beijing 2008), più un mondiale a Melbourne (2004) nonchè due medaglie di argento e 8 di bronzo in altri mondiali, Curuchet ha voluto concludere la sua carriera nei migliori dei modi cioè ottenendo uno strepitoso successo a Beijing.
La coppia argentina era giunta in Cina con grande speranze, “strapreparati alla competizione e pronti a vincere qualche medaglia”, secondo quanto loro trainer, il connazionale Giovanni Lombardi, campionissimo a Barcellona 1992 e autore della magnifica strategia di gara al velódromo Laoshan.
“Ho compiuto il mio sogno, lo sforzo alla fine ha avuto il suo premio”. Non posso chiedere di più alla vita” ha affermato Curuchet. “Questo vuole essere anche un messaggio ai giovani di non mollare mai”.
Il velocista, giorni fa si aveva disturbato con le autorità del comitato olímpico argentino perchè non era stato nominato per portare la bandiera della delegazione argentina in occasione della ceremonia inaugurale a Beijing, onore che è capitato invece al fuoriclasse del basket Emanuel Ginobili, curiosamente anche lui di origini marchigiani.
Gli atleti che lunedi verranno accolti dalla Presidente Cristina Kirchner, sono stati omaggiati in Comune dal Sindaco Gustavo Pulti e successivamente da i loro fan nel Complesso sportivo ‘Teodoro Bronzini’.
Juan Curuchet, spòsato e padre di quattro figli, ha ringraziato i marplatensi per il sostegno offertogli nel trascorso della sua lunga carriera prossima alla fine e in particolare a suo zio, Ramòn Palanga, che lo ha iniziato nella dura disciplina quale il ciclismo di competizione. In fine, una sentita riconoscenza ai genitori che “mi hanno trasmesso la passione e la dignità delle corse in bicicletta, valori inalterabilmente tramandati dai nonni italiani”.
Aldo Mecozzi / Unione Regionale Marchigiana di Mar del Plata