Dalla capitale, contraddizioni e criminalità
di Gloria Lattanzi 25/08/2008 - Fortunatamente in questo periodo non sono a Roma, ho l’opportunità di apprezzarla e viverla durante le altre stagioni. Molte persone, come me, sono in vacanza in questi giorni, e magari pur dovendo sopportare la canicola che durante questo periodo attanaglia la capitale, ne approfittano per visitarla, contemplarla e scoprirla, non avendo la possibilità di recarvisi in periodi più freschi. Come la coppia di olandesi che avevano deciso di aggiungere al loro tour europeo in bicicletta la visita di Roma. Sono diventati protagonisti di un atroce episodio di cronaca. Dopo essersi accampati in una zona periferica, sono stati aggrediti a bastonate e la donna è stata violentata dai due romeni di turno, poi individuati e fermati dalla polizia. Tra le Olimpiadi e la Georgia, l’impatto mediatico è di scarsa portata. Ma ha colpito la mia attenzione lo stesso. Forse perché come altri 3 milioni di abitanti vivo a Roma, e la attraverso continuamente. E mi fa tanta rabbia sentir dire che andare in un posto come quello in cui sono stati i due olandesi aggrediti, sia un atto discutibile perché quella è indicata come zona pericolosa e quindi si deve essere consapevoli del rischio cui si va incontro. Ma chi ha informato i due turisti del rischio che correvano? E soprattutto, chi è che ha sancito quella come zona pericolosa? E tutte quelle persone che abitano nelle periferie? Se si ragiona così, nel caso vengano aggredite, non devono lamentarsi perché coscienti del rischio che corrono vivendoci. Un ragionamento assurdo, ma che è stato fatto da chi è stato eletto sindaco della città. Di chi aveva portato avanti in campagna elettorale la promessa di una maggiore sicurezza in tutto il territorio metropolitano. Dopo l’assassinio di Giovanna Reggiani e dopo l’aggressione e lo stupro di una studentessa straniera, poco prima delle elezioni, è stato facile influenzare gli infervorati cittadini romani con un tale impegno propagandato dai candidati. Invece la realtà mostra che sia la precedente sia l’odierna amministrazione comunale, sono state e tuttora sono, incapaci di controllare l’intero territorio cittadino. Chiaramente ciò non è un compito facile. Ma almeno arrivare ad ammettere la limitatezza dei provvedimenti attuati finora, significherebbe assumersi le proprie responsabilità. O per lo meno tacere, invece che offendere la dignità dei due turisti, con dichiarazioni fini a se stesse. Un uomo e una donna i quali volevano ammirare i tesori che Roma offre, e che invece oggi si ritrovano in prognosi post-operatoria. E se Alemanno ha la coscienza a posto in seguito al provvedimento che prevede la presenza di militari nei punti nevralgici, a mio parere si sbaglia di grosso. È proprio nelle periferie che urge una presenza più massiccia di forze dell’ordine, soprattutto nelle stazioni metropolitane per far si che tante persone che come me, verso sera tornano a casa dopo il lavoro, la scuola, l’università o escono per divertirsi, non debbano rischiare l’incolumità dentro i mezzi, o quando scendono. Queste non sono affermazioni esagerate. Per riscontrare quello che dico è sufficiente usufruire degli autobus notturni o delle linee più periferiche o visitare una stazione ferroviaria all’imbrunire. Lo consiglierei vivamente al Sindaco che quando si sposta lo fa con grandi auto blu, e che poi afferma che quei turisti olandesi sono stati degli avventati. Quando uscivo di casa a primavera, mi trovavo di fronte un cartellone con l’immagine di una donna scaraventata per terra da un uomo, con scritto: “ E se fosse tua madre, tua moglie o tua figlia?”. Forse i ragazzi del movimento politico che l’hanno creato, dovrebbero appenderlo davanti al Campidoglio.
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