MUSICULTURA - XX edizione
In finale Giovanni Block e Carmine Torchia
Ad aprire la seconda serata di questa XX edizione del Festival della canzone popolare e d’autore è toccato alle giovani promesse arrivate al rush finale del concorso annuale dopo una lunghissima selezione. Proprio come gli altri quattro finalisti esibitisi ieri sera, Paolo Simoni, Carmine Torchia i Manupuma and The Bulletz e Giovanni Block si sono sfidati per il raggiungimento del traguardo più ambito: il premio per il vincitore assoluto del festival.
A fine serata sono stati comunicati i nomi dei due che, insieme a Jacopo Ratini e Naif – saliti sul podio venerdì sera - , proseguiranno la gara: Giovanni Block, col brano “L’aquilone”, e Carmine Torchia, col pezzo “Quest’amore”. Sempre a Block, inoltre, è stato conferito il Premio UniMarche per il miglior testo, mentre Torchia ha davvero fatto l’en plein: Premio Siae per la migliore musica e Premio AFI per il miglior progetto discografico.
Poi, la volta dei grandi artisti. Il primo protagonista della lunga kermesse di esibizioni è stato Lello Voce, emblema di quel connubio tra parola e suono che è la ragion d’essere propria di Musicultura. Con il sottofondo musicale di Frank Nemola, Voce ha letteralmente incantato il pubblico con alcuni estratti de “L’esercizio della lingua”, raccolta antologica della sua produzione, ponte tra parola scritta e parlata. A seguire, il turno di Irene Grandi, un vulcano d’energia che ha dato vita ad un’applauditissima performance, fatta di brani del suo repertorio e di due omaggi speciali: a Nancy Sinatra, definita dalla cantante “prima star del rock al femminile, con la voglia di spezzare il legame con il passato”; a Stefano Rosso, altro grande artista scomparso meno di un anno fa.
Successivamente, un’altra donna a calcare la scena. Paola Turci ha aperto il sipario su un evento speciale: un set sulle morti bianche ideato dalla direzione artistica di Musicultura per sottoporre al pubblico il problema dei decessi sul posto di lavoro e per farlo riflettere sul potere che la canzone ha di muovere le coscienze su temi d’attualità. Proprio per questo, per muovere le coscienze, sul palco è salito anche Simone Cristicchi, vincitore dell’edizione 2005 del festival, accompagnato dal Coro dei Minatori di Santa Fiora. Grazie a questa collaborazione del tutto particolare, il cantautore romano ha riproposto brani di musica popolare del vasto repertorio di canzoni tradizionali tratti dal nuovo progetto-spettacolo dal titolo "Canti di miniera, d'amore, vino e anarchia". Durante l’esibizione, più volte il pubblico, entusiasta ed emozionato, ha ringraziato Cristicchi e il Coro per la loro performance, che ha preceduto un altro atteso ingresso: quello di Vittorio De Scalzi e Nico Di Palo, ovvero la Leggenda New Trolls. Ad accompagnare la storica band non potevano mancare ad un appuntamento del genere, un set sulle morti bianche, due brani rimasti praticamente sempre attuali: “Miniera” e “Signore io sono Irish”, pezzo del quale autore è Fabrizio De Andrè. Inevitabile, dunque, a dieci anni dalla morte, l’emozionato ricordo del Faber .
Dulcis in fundo, poi, lui, la leggenda del folk rock: Donovan, redice dal concerto che ha visto i due Beatles Paul McCartney e Ringo Starr insieme sul palco, lo scorso aprile, a New York. Giunto in Italia per festeggiare i vent’anni di Musicultura, l’artista scozzese ha concesso ai più di 2500 presenti un assaggio del suo tour europeo in programma per il 2010, proponendo alcune delle sue hit più famose. Tra le altre, lei, “Mellow Yellow”, cantata a gran voce dal pubblico ed accompagnata dal battito di mani all’unisono, a ritmo della chitarra di un artista disponibile, divertente nel rispondere alle domande sul suo rapporto con Bob Dylan, con i Beatles, con la spiritualità. Un artista premiato per l’occasione con la targa UniMarche alla carriera, conferita per “la sensibilità nella composizione di una musica folk sempre molto importante”; un musicista che non si è sottratto, con un piacevole fuori programma, dal far dono di una nuova canzone scritta a Firenze e che, interrogato da Frizzi sul suo impegno contro la violenza, ha simpaticamente risposto con una frase dei suoi amici di Liverpool : “All you need is love”.
Insomma, una seconda serata grande questa della XX edizione di Musicultura: da Donovan ai nuovi talenti; dagli anni ’60 al 2009.