Puccini: a marzo Luttazzi, Covatta, Ovadia, Rezza
FIRENZE – Il Teatro Puccini ha annunciato il programma per il mese di marzo. Ancora una volta una carrellata di appuntamenti impedibili, tra i quali spiccano lo spettacolo di Moni Ovadia “Kavanah” e il “Barracuda 2007” di Daniele Luttazzi, che andrà di scena al Saschall.
Ecco il programma completo:
giovedì 1 marzo ore 21.00 Altrove Teatro presenta: IL VISITATORE di Erik Emmanuel Schmitt regia di Fiorella Sciarretta con Marcello Allegrini, Marco Predieri, Gianni Andrei, Piera Dabizzi progetto musicale Sergio Piperno Vienna, 22 aprile 1938. Mentre l’Austria, occupata dai nazisti, vive l’alba atroce dell’olocausto, Sigmund Freud, ebreo, padre della psicanalisi, sembra ancora confidare nel futuro e si rifiuta di abbandonare la città. Gli eventi precipitano però rapidamente. La Ghestapo arresta sua figlia Anna e lui, rimasto solo, nel tentativo salvarla, si vede costretto a firmare un documento in favore di tedeschi. E’ proprio in questo momento, di così grande sconforto, che il professore riceve una visita inattesa, un giovane elegante, di bella presenza, insinuatosi nello studio da una finestra. La sua identità è misteriosa, potrebbe trattarsi di una ladro come di un folle, una proiezione dello stesso Freud, oppure Dio in persona. Tra i due inizia un serrato dialogo-confronto, una partita a scacchi intensa, a tratti violenta, toccata da momenti di profonda tenerezza o di sottile ironia, che mette in discussione certezze e razionalità, paure e fede, lasciando ogni interrogativo sospeso alle conclusioni che vorrà trarre il vero interlocutore di Schmitt… il pubblico.
I settore: € 18,00 II settore: € 15,50
da venerdì 2 a domenica 4 marzo ore 21.00 (domenica ore 16.45) Sosia & Pistoia s.r.l. presenta: Giobbe Covatta in I 7 PECCATI CAPITALI di Giobbe Covatta e con Stefano Sarcinelli Dopo il grande successo invernale di "Melanina e Varechina", lo spettacolo interamente dedicato al rapporto tra continente africano e mondo occidentale, Giobbe Covatta torna con il suo umorismo intelligente e beffardo che lascia sempre aperte occasioni di riflessione su un nuovo argomento: quello dei sette peccati capitali. La sua comicità tutta napoletana renderà lo spettacolo divertente e sorprendente, dove la risata è d'obbligo e dove alla fine scopriremo quali sono i dieci comandamenti del nuovo millennio!
I settore: € 23,50 II settore: € 21,00
da mercoledì 7 a venerdì 9 marzo (AL SASCHALL) ore 21.00 Krassner Entertainment presenta: Daniele Luttazzi in BARRACUDA 2007 scritto e diretto da Daniele Luttazzi Torna in una versione aggiornata il monologo implacabile del 1999. L’umorismo di Daniele Luttazzi è una tempesta magnetica che mette fuori uso le vostre vecchie bussole. Rai, porno, John Kennedy, alieni, Fiat 600, Bibbia, forza di gravità, donne, nazisti, reincarnazione, Pussy Veronique, criminalità, Leonardo da Vinci, pesciolini rossi, Godzilla: e questo solo nella prima battuta! Dai tempi delle sue apparizioni televisive, appena Luttazzi apre bocca i tromboni ne approfittano per ergersi a difensori del buon gusto. Per fortuna, la satira non ha niente a che fare col buon gusto. Come ricorda Mel Brooks, la satira se non è eccessiva non fa ridere.(Il loro scopo è metterlo a tacere? Facciano pure. “Possono togliermi di mezzo, ma c’è già 008 pronto a prendere il mio posto”, ride Luttazzi.) Empio, efferato, ignobile, Daniele Luttazzi torna coi suoi vertiginosi avanti e indietro fra il pubblico e il privato, fra l’osceno della politica e la politica dell’osceno. Battute fulminanti e micro racconti in una sequenza di maligni sgambetti alle menzogne nazionali.
I settore: € 28,00 II settore: € 22,00 III settore: € 20,00
martedì 13 e mercoledì 14 marzo ore 21.00 Associazione Nido del Cuculo presenta: Paolo Ruffini in Io, Paolino, doppio show! di e con Paolo Ruffini Reduce dal successo di “Natale a New York”, arriva al Teatro Puccini di Firenze, Paolo Ruffini con "Io, Paolino, doppio show!", lo spettacolo dei mitici doppiaggi umoristici in ‘livornesaccio’. Tra i protagonisti: Spider Man che soffre di aerofagia, la vera soluzione del Codice da Vinci, 007 all’Ipercoop, Il Signore degli anelli e tanti altri personaggi. "Io, Paolino, doppio show!” è un varietà cinematografico interattivo, una sorta di “Reality Show teatrale”. La forza dello spettacolo è infatti il pubblico che diventa immediatamente protagonista. Un coinvolgimento totale che si manifesterà in vari momenti dello show. Per esempio: “Facce da CuCulo”, musica pompata e tre telecamere per una regia live che proporrà al pubblico l’emozione di essere ripresi e proiettati su un grande schermo, oppure “I Re Meic del Nido” in cui verranno presi alcuni ignari paganti che si improvviseranno a recitare (con tanto di scenografie e costumi) alcune tra le scene più famose della storia del cinema. Lo show si rinnova automaticamente ed è inimitabile e irripetibile, proprio grazie alla gente che partecipa: anziani, giovanissimi, bambini, trentenni, coppie, comitive di amici. “Io, Paolino, Doppio Music Show!” è uno spettacolo per tutti. Semplice, sincero e popolare.
Posto unico: € 16,50
da giovedì 15 a sabato 17 marzo ore 21.00 Bananas s.r.l. e Sosia & Pistoia s.r.l. presentano: Paolo Migone e Marco Marzocca in DON CHISCHIOTTE senza esagerare…. da un’idea di Paolo Magone regia di Laura Cantarelli Fedele al suo stile visionario e surreale, Paolo Migone si confronta con il capolavoro della letteratura spagnola. E anche questa volta devia. Il Don Chisciotte che ci propone infatti, non è firmato da Miguel de Cervantes, bensì da un autore che per sfida riscrisse una nuova versione dell'opera: il primo e più clamoroso caso di plagio nella storia della letteratura europea, che portò lo stesso Cervantes a mettere mano alla redazione del secondo Don Chisciotte dieci anni dopo. Il cavaliere della Mancia, accompagnato da una voce narrante, affronta battaglie contro mostri che lo feriscono, lo tramortiscono, lasciandolo annichilito. Si prende cura di lui il fido Sancio Panza che, guarite le ferite del suo delirante padrone continua a seguirlo a distanza, quasi intimorito dalla follia di quest'ultimo. Un Don Chisciotte assolutamente nuovo, un antieroe affascinante e "inattendibile" come solo Migone sa essere.
I settore: € 23,50 II settore: € 21,00
giovedì 22 e venerdì 23 marzo ore 21.00 Produzione CRT Aritificio presenta: Antonio Rezza in BAHAMUT di Antonio Rezza e Flavia Rastrella e con Armando Novara e Daniele Bernicchia(mai) scritto da Antonio Rezza allestimento scenico Flavia Rastrella collaborazione alla regia e all’ispirazione Massimo Cavilli disegno luci Maria Pastore documentazione fotografica Stefania Saltarelli regia Flavia Mastrella, Antonio Rezza Per questa nuova produzione i due menestrelli moderni partono dalla situazione di un uomo privo di capacità motoria, che per ogni movimento deve affidarsi all’aiuto di due infermieri. Ma l’infermità crea le ragioni per una inversione di ruoli che trasforma il debole in un despota implacabile. La coppia promette uno spettacolo graffiante e impietoso che attraverso il riso ci presenta la parte del nostro vivere che si vorrebbe nascondere e tacere. E di cui Rezza si fa invece portavoce, solitario provocatore in un panorama teatrale purtroppo spesso incapace di smuovere e commuovere gli spettatori.
I settore: € 20,20 II settore: € 17,50
sabato 24 e domenica 25 marzo ore 21.00 (domenica ore 16.45) Progetti Dadaumpa s.r.l presenta: Anna Meacci in ROMANINA drammaturgia di Anna Meacci e Luca Scarlini da “Io, la romanina” di Romina Cecconi regia di Giovanni Guerrieri "Cecconi Romano?”, mi fa guardandomi a presa in giro. “Per servirla”. “Lei non può testimoniare così”. “Allora rimandatemi a casa”. “No, lei va a cambiarsi alla svelta anche, altrimenti la denuncio per oltraggio alla corte”. “Romano Cecconi, da qui in avanti basta con la storia di vestirsi da donna, si trovi un lavoro onesto e coprifuoco dalle 9 alle 7 del mattino”. “Nel Luglio del 1972, dopo una lunga battaglia, il tribunale mi dà ragione, quando vado a prendere la mia carta di identità all'anagrafe, leggo il nome: Romina …. e mi metto a piangere. Gli impiegati non capiscono perché. Io piango di felicità”. Romina Cecconi è stata tra le prime in Italia a cambiare sesso e la sua storia è stata un segno importante di un costume che cambiava e di cui fu clamorosamente protagonista. Nel 1975 riassunse nel libro "Io, la romanina - le ragioni di una scelta" un percorso che, per quanto accidentato, narra sempre con piglio deciso e con un humour tagliente che non indietreggia di fronte alle prevaricazioni di una legge che la volle prima nel carcere maschile e poi in quello femminile. Luca Scarlini riscrive questa storia con un occhio alla favola del Brutto anatroccolo, manifesto per H.C. Andersen di tolleranza per ogni diversità e affida a Anna Meacci il ruolo di cantastorie. L'attrice, che ha al suo attivo numerosi interventi sulle storture della normalità e sulle apparenti follie del vivere sociale, ripercorre questa vicenda, tra ironia e pietas, raccontando allo stesso tempo un pezzo di storia del Belpaese e delle sue numerose contraddizioni.
I settore: € 20,20 II settore: € 17,50
giovedì 29 marzo ore 21.00 Carlo & Giorgio in ESSERCI O NON ESSERCI di Carlo & Giorgio e Diego Teso regia di Diego Teso musiche di Andrea D’Alpaos e Claudio Zaggia costumi di Nicolao Atelier Mettiamo una famiglia normale (più o meno normale...) composta dalla Signora Giancarla, casalinga frustrata a tempo pieno, il marito Sergio,altrettanto a tempo pieno nullafacente, i figli incompresi e incomprensibili, Chiara e Maicol, il nonno Pino (o Gino, Lino, chi ricorda più) che vive rumorosamente con loro. Che cosa costituisce il valore più forte della loro unione? Quale elemento insostituibile li tiene insieme?Cosa li raduna intorno al focolare, è argomento delle loro discussioni, scandisce la loro quotidianità, permea le loro aspirazioni e i loro progetti per il futuro? La risposta è lì, perennemente accesa davanti a loro, perché La Famiglia Baldan, come le nostre, (o quasi...) è ormai completamente e assolutamente devota alla TV. La televisione dunque, entrata prepotentemente nella nostra vita, modificando il nostro linguaggio e il nostro comportamento, diventando un filtro delle nostre mete esistenziali e dei nostri obiettivi, è la nostra misura della realtà: il nostro modo di rappresentarla e di comprenderla, ma ancora di più, di farla esistere, perché ciò che non passa dentro al video, forse non esiste proprio (un po’ come le nostre vite che sogniamo di trasferire là, dentro la scatola magica, traformate a sua immagine e somiglianza.) Carlo&Giorgio affrontano così, un tema quanto mai d'attualità come la tv e lo fanno interpretando i loro più noti e amati personaggi (dalla famiglia Baldan, all'amica Lory, i due tossici, fino ai supereroi Batman & Robin), ma anche vestendo i panni di altri misteriosi personaggi , per i quali la tv,apparentemente nemica, può diventare il miraggio del luogo in cui conviene essere se si vuole esistere. Il nuovo spettacolo, scritto sempre da Carlo&Giorgio, con la riconfermata collaborazione e regia di Diego Teso, le musiche di Andrea D’Alpaos e Claudio Zaggia, i costumi di Nicolao Atelier e ha un titolo vagamente evocativo: Esserci o non esserci. E infatti, questo è il problema.
Posto unico: € 11,00
venerdì 30 e sabato 31 marzo ore 21.00 Promomusic presenta: Moni Ovadia e Arkè String Project in Kavanàh canti della spiritualità ebraica Moni Ovadia, voce Carlo Cantini, violino Valentino Corvino, violino Sandro di Paolo, viola Stefano Dall’Ora, contrabbasso “Kavanàh”, che significa “partecipazione” al canto, raccoglie brani di differente ispirazione, partendo dagli inni sacri ebraici della sinagoga per arrivare a quelli di tradizione tzigana. Voci lontane accomunate nell’esaltazione dell’amore per il divino, linguaggi differenti che si intrecciano nella medesima partecipazione. “La Toràh racconta che l’universo è stato creato dalla parola del Santo Benedetto: “Disse luce e luce fu”. Lo strumento della creazione è la voce dell’Onnipotente. La creazione è dunque un fenomeno acustico così come in seguito lo sarà la rivelazione ad Abrahamo prima, a tutto il popolo ebraico poi, nel deserto del Sinai: “Avete udito una voce, solo una voce”. Non c’è teofania nel monoteismo ebraico ma “teofonia”. Dio si manifesta con una voce ed è la sua parola parlata che consente sia la creazione, sia la rivelazione. Che differenza c’è fra la parola scritta che custodisce il patto e la legge, e quella parlata che crea e rivela? La risposta è semplice anche se non evidente: il suono, il canto. Il canto conferisce dunque statuto generativo alla parola. I maestri della cabalàh, la mistica ebraica, osservano che la prima parola della Torah, “in principio” - bereshit in ebraico - contiene uno straordinario anagramma: taev shir, voluttà di un canto. Si può poeticamente affermare con i cabalisti, che il mondo è stato creato per la voluttà di un canto. I cabalisti ci segnalano anche che l’ultima parola del pentateuco, la legge biblica, israel, contiene un ulteriore potente anagramma: shir el, canto a Dio. Come una culla, il canto culla la legge. Il canto è lo strumento principe della comunicazione interiore, il canto è la prima gemmazione della nostra identità quando appariamo alla luce uscendo dal ventre materno. Ancora non vediamo, non sentiamo, eppure già cantiamo, urliamo il nostro hinneni, il nostro “eccomi” e, vagito dopo vagito, vocalizzo dopo vocalizzo, sillaba dopo sillaba, conquistiamo la lingua mettendoci in cammino per il canto. In seguito perderemo la grazia di quel canto interiore perché saremo imprigionati in un contesto di apprendimento burocratico e rigidamente normativo. La cantoralità ebraica, khazanuth, una delle grandi arti della spiritualità monoteista, ci consente di riprendere il viaggio nei territori profondi dell’animus umano dove si manifestano le pulsioni primarie a costruire senso nelle proprie emozioni e nelle strutture profonde del sentimento. Per questo lo strumento interpretativo più importante del cantore è la kavanàh, la partecipazione, l’adesione al canto come dialogo intimo con l’urgenza del divino in presenza come in assenza”. (Moni Ovadia)
I settore: € 23,50 II settore: € 21,00
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