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"Tutto accadde in una notte" (Mondadori, 2006) |
Rachel Cohn, David Levithan "Tutto accadde in una notte"
Sulla copertina del libro (Mondadori, 13 euro) la frase di lancio di solito riservata ad un qualsivoglia commento entusiastico di un giornale o di un critico, è affidata significativamente al parere del leader dei Negramaro (il gruppo rivelazione degli ultimi anni) Giuliano Sangiorgi: “Se Solo tre minuti fosse un libro invece che una canzone, sarebbe Tutto accadde in una notte”; la frase è significativa perché fin da subito è chiaro il messaggio che il libro e i due autori vogliono lanciare: l’indissolubile legame che intercorre fra la musica e l’esistenza spesso frenetica degli adolescenti di tutto il mondo. I due protagonisti si ritrovano a vivere del tutto inaspettatamente in un’unica notte una girandola di emozioni e situazioni che segneranno le loro vite insieme; sfondo della storia è la Manhattan dei locali punk, dei club dove si suona musica dal vivo, teatro degli incontri – scontri dei giovani della middle class americana. Nick, che ha appena finito di suonare con il suo gruppo, chiede ad una sconosciuta di essere la sua ragazza per cinque minuti, quanto basta per farsi vedere dalla sua ex ragazza che avanza sicura nel locale con il suo nuovo ragazzo. Tutto ciò è però sufficiente per sprofondare in una notte lunghissima con Norah, vagando in una New York piovosa e sfavillante di luci, tra tassisti scontrosi, buttafuori vestiti da conigliette, ingombranti ex fidanzati, un giubbotto ed una macchina che per assurdo si chiamano rispettivamente Salvatore e Jessie; i due ragazzi vivranno una notte indimenticabile al ritmo di una colonna sonora fatta di clacson, cellulari squillanti e canzoni che incessantemente segnano il ritmo di quest’avvincente libro. Inquadrato incurantemente nel filone giovanilistico, “Tutto accadde in una notte” rivela ben presto delle particolarità non riscontrabili in altri lavori del genere: la storia viene narrata dal punto di vista di lui e di lei alternandosi, le avventure dei due protagonisti non appaiono mai banali o irreali mentre il tutto è condito da un’atmosfera punk, inusuale colonna sonora al posto delle solite canzoni d’amore. Particolare, o quantomeno degna di merito, la citazione di Billie Joe Armstrong, annoverato tra i grandi del punk e paragonato a più riprese ad una figura quasi divina. Nei due protagonisti possiamo riscontrarci tutti così come nelle loro peripezie, chissà quante volte provate sulla pelle dai due autori (anche se non è esplicito alcun riferimento autobiografico…) ed anche in copertina compaiono due ragazzi comuni, due adolescenti, al posto degli acclamati belloni e delle modelle alquanto irreali. “Tutto accadde in una notte” è dietro l’angolo, può giungere inaspettato ma è la vita reale dei giovani americani e non.
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Alessandro Orecchio
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Recensioni |
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il 04 Jul 2006 alle 19:47 |
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