Daniele Luttazzi “Come uccidere causando inutili sofferenze”
Dopo il “Bollito misto con mostarda” dello scorso anno ci eravamo abituati a un Luttazzi spietato e travolgente, con una carica satirica d’attualità veramente unica, ovvero con tutto ciò che lo spettatore medio si aspettava da un epurato televisivo d’eccellenza. Strategia di successo non si cambia? Non pare, o perlomeno non è nello stile Luttazzi degli ultimi tempi, che invece di crogiolarsi sui meritati allori sembra scoprire ogni giorno di più il valore e il significato autentico della satira. Un Luttazzi spiazzante con lo spettacolo del 2006, in cui le facili previsioni di bordate crescenti alla nostra classe politica vengono disattese da un monologo d’immaginazione tra il tragico e il surreale. All’interno di una “entertainment task-force” con Arcuri, Seredova, Yespica, Giannini e Bova, il nostro comico si trova ad affrontare un tour che ha per scenario l’Iraq post-bellico e non si svolge, come è ovvio, nei teatri, ma in mezzo alle truppe italiane dislocate tra Nassiriya e Mosul. Il proposito è quello di allietare un po’ gli animi di chi non sa di essere in “guerra mascherata da operazione umanitaria” (come dichiarato il 21 gennaio 2005 dal presidente della Commissione Esteri del Senato, Gustavo Selva); ad ogni tappa si evidenzia l’assurdità della guerra irachena prendendo spunto dai fatti accaduti in questi anni, sfornando battute taglienti e velenose per colpire uno dei bersagli della satira: la morte. Ma “Come uccidere…” prende di mira anche gli altri due obiettivi prediletti: sesso e religione. Sul primo Luttazzi è particolarmente insistente e spesso raggiunge il fine del forte imbarazzo tra il pubblico; la religione viene affrontata soprattutto attraverso la denuncia delle radicali prese di posizione del Papa, criticando al contempo interessati silenzi su punti cruciali e controversi dei dogmi ecclesiastici. Ciò che manca, e a dir la verità si sente, è la politica: solo pochi colpi fuoriescono lungo il monologo, tra l’altro con riferimento principale alla questione Unipol-DS, poco - anzi pochissimo - al Governo e alla maggioranza. Conoscendo il comico romagnolo, immaginiamo questa una scelta voluta, anche alla luce dei motivi che lo hanno portato alla recente chiusura del blog; ha messo preventivamente a tacere quelli che lo avrebbero subito accusato di fare campagna elettorale schierandosi con il centro-sinistra. Una scelta originale ma coerente con la vocazione artistica, anche perchè la satira, nell’essere eclettica e ricercata, fa dell’imprevedibilità uno strumento di libera teatralità, perciò la conclusione che siamo fieri di trarre è una soltanto: Daniele Luttazzi resta l’unico autentico comico satirico italiano, ed è forse il motivo per cui difficilmente lo rivedremo in televisione dopo il 9 aprile.
Il tour di "Come uccidere...": 9 marzo - Belluno 11 marzo - Salerno 12 marzo - Salerno 18 marzo - Gattatico (RE) 23 marzo - Prato 24 marzo - Modena 25 marzo - Assago (MI) 26 marzo - Assago (MI) 27 marzo - Cesena 31 marzo - Torino 1 aprile - Torino 5 aprile - Piacenza 11 aprile - Bari 12 aprile - Lecce 18 aprile - Livorno 20 aprile - Padova
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