1° mag: a piedi fino a Roti per salvare l’Abbazia.
Matelica, 2006-04-19 – Un grande evento regionale sarà quello in programma per il prossimo 1 maggio presso l’antica abbazia benedettina di S. Maria de Rotis. L’associazione ambientalista L’Umana Dimora, infatti, in collaborazione con numerose associazioni ambientaliste, il Comune e la Pro Loco di Matelica, hanno organizzato per il prossimo lunedì 1 maggio un raduno per porre l’accento sul degrado della struttura fondata nel IX secolo lungo la strada romana che univa già da secoli Matelica a Cingoli, riformata sembra da San Romualdo stesso e nel 1311 l’abbazia di Roti fu saccheggiata da una coalizione ghibellina e da lì iniziò il progressivo declino. Con la crisi vocazionale iniziata alla fine del XIV secolo infatti, l’abbazia fu assegnata dai primi del ‘400 ad abati commendatari, tra i quali va menzionato il celebre Bartolomeo Colonna da Chio, che dimorò nella stessa abbazia dal 1463 al 1487: giunto dalla Grecia conquistata dai Turchi Ottomani e già famoso come copista in Vaticano, fu il primo nelle Marche a iniziare l'attività tipografica (la scoperta della stampa tipografica a caratteri è del 1450 ed il primo libro venne stampato al 1455) con un incunabolo del 1474 dedicato ad una opera del Cornazzano. Nel XVI secolo si decise la definitiva assegnazione dei beni al Capitolo della Collegiata di Santa Maria di Piazza a Matelica. La chiesa continuò ad essere officiata fino ai primi del ‘900, mentre il monastero ed il grande fienile dei monaci finirono con l’essere adibiti ad usi colonici. Negli anni della Resistenza infine fu sede del comando partigiano che subì il noto eccidio del 1944. Dell’antica struttura si ritrovano elementi solo in parte dell'edificio chiesastico, mentre notevoli sono stati gli adattamenti apportati nel corso dei secoli alla struttura abitativa. All’iniziativa, alla quale parteciperà anche il gruppo di cantori tradizionali marchigiani “Petriò mia” di Petriolo, si cercherà di dare il maggior risalto possibile con la partecipazione di radio ed emittenti televisive. L’area circostante infatti è già interessata dal progetto di un’area naturalistica protetta, ma la grande abbazia continua a versare in gravissime condizioni. «Ci ritroveremo nella frazione di Braccano alle ore 10 – ha affermato il Presidente regionale dell’Umana Dimora Primo Mancini, che già alcune settimane fa aveva lanciato un primo appello –per percorrere un sentiero naturalistico che ci farà scoprire la Gola di Jana e l’antica strada che in epoca romana e medievale collegava Matelica con Cingoli, fino ad arrivare verso mezzogiorno ai ruderi dell’abbazia, dove sarà allestita una mostra fotografica e si svolgerà una funzione sacra». Dopo il pranzo da consumare in sito, si farà anche una caccia al tesoro tra tutti i partecipanti. «L’interesse di tutti noi promotori – ha spiegato il presidente della Pro Matelica Giovanni Pallucca – è quello di focalizzare l’importanza di questa eccezionale area storica e naturalistica e salvarla dal degrado e dall’abbandono». Intanto, presso la sede della Pro Matelica o contattando i numeri telefonici 368-7626598 e 0737-85671, è già iniziata la raccolta firme e prenotazioni per questa iniziativa del 1 maggio. La speranza dei promotori della passeggiata è quella di fare qualcosa per salvare un prezioso gioiello del nostro patrimonio storico-architettonico. Consultare la fotogallery.
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