L'assessore comunale Emili, il prof. Gioia, il vicepresidente Mandozzi
Ricerca e Formazione sulla Migrazione, nasce un polo a San Benedetto
A San Benedetto si trasferisce il Centro per gli immigrati, si costituirà un osservatorio del fenomeno e si prepara un Master dell'Università di Macerata
14/3/2007 - La presentazione del volume che raccoglie gli atti del primo convegno sulle politiche migratorie svoltosi ad Ascoli nel novembre 2005 dal titolo “L’immigrazione al femminile” per iniziativa della Provincia e della facoltà di Scienze politiche dell’Università di Macerata, è stata l’occasione, per gli assessori provinciali alla formazione Emidio Mandozzi e alle politiche sociali Licia Canigola, per presentare, nel corso di una conferenza stampa svoltasi al comune di S. Benedetto alla presenza dell’assessore comunale Loredana Emili e del preside della facoltà maceratese prof. Vitantonio Gioia, alcune importanti novità proprio in materia di analisi e gestione delle problematiche legate all’immigrazione.
La prima notizia riguarda il prossimo trasferimento al “Palaidea” (la casa colonica ristrutturata di proprietà della Coop Adriatica), antistante il centro commerciale “Porto Grande”, del Centro Polivalente per l’Immigrazione istituito nel 2000 dalla Provincia e finora operante a Grottammare. “Il servizio, a cui rivolgono circa 6000 immigrati ogni anno – spiega l’assessore Canigola - svolge numerose funzioni e servizi a favore di chi viene da altri Paesi (consulenze, corsi di lingua, supporto nelle pratiche burocratiche, assistenza legale, ecc.) e ora troverà nella nuova sede spazi e mezzi idonei per un ulteriore potenziamento”.
La seconda notizia è che la nuova struttura ospiterà anche il “Centro di coordinamento tecnico - territoriale per lo studio delle politiche sociali e in particolare del fenomeno migratorio”. Il Centro nascerà dalla collaborazione (che è in piedi da diverso tempo e che ha portato anche all’organizzazione di un convegno di spessore internazionale su “Vecchie e nuove migrazioni” svoltosi nel novembre 2006 a P.S. Elpidio) tra Provincia di Ascoli e Facoltà di Scienze politiche di Macerata che presto sigleranno un protocollo d’intesa. “Il raccordo con l’Università che da tempo studia e analizza il fenomeno – spiega ancora Canigola – è essenziale sia per capire meglio com’è articolato e come si evolve sul territorio il fenomeno che dobbiamo affrontare sia per valutare se le politiche che stiamo conducendo e che ci vedono impegnati in tante azioni (dalla mediazione culturale a quella linguistica nelle scuole e negli ospedali) vanno nella giusta direzione”. Il Centro dunque approfondirà le tematiche dell’immigrazione nel territorio provinciale raccogliendo dati, lavorando in sinergia con le altre istituzioni che si occupano del fenomeno migratorio, svolgendo iniziative formative e divulgative con il supporto dell’Osservatorio provinciale delle politiche sociali, riferimento di legge per tutti gli studi e le iniziative in materia.
La terza notizia l’hanno fornita il vicepresidente della Provincia e il preside di Scienze Politiche: “E’ stata presentata la richiesta alla Regione, che pensiamo non avrà difficoltà ad accordare il sostegno - dice Mandozzi – di avviare un Master in “Studi migratori e politiche per i migranti” proprio a S. Benedetto, luogo baricentrico per tutto il comprensorio e sede naturale per i complessi fenomeni legati all’immigrazione che qui si rilevano. Sedi candidate ad accogliere il master, l’aula magna del Centro locale per la formazione di via Pizzi o, se possibile, lo stesso “Palaidea”. “La proposta di istituire il master - ha aggiunto il prof. Gioia – è stata subito accolta dalla Provincia, ma anche Comune e Regione hanno compreso l’importanza di un’iniziativa che non ha eguali nel centro-sud d’Italia e che sarà occasione di alto valore formativo sia per coloro che dovranno poi operare nei vari luoghi dove si affronta il fenomeno migratorio sia per gli stessi formatori (docenti, dirigenti scolastici) che spesso non hanno strumenti adeguati per affrontare nelle scuole il problema di gestire la compresenza di culture, lingue e tradizioni differenti”. (provincia.ap.it)