Amici del
Comitato per la tutela della Valle dell'Aso
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Paesaggio Marche
Cantieri
Agriturist
Diversoinverso
I COMUNI, IL TUO COMUNE, PER FARE CASSA STA VENDENDO IL NOSTRO PAESAGGIO. O IL PAESAGGIO CHE DIVENTA MERCE. VENDITORI I NOSTRI NON IGNARI COMUNI. DA RICERCHE EFFETTUTE DAL 1980 A OGGI IL CONSUMO DEI SUOLI E’ INDOTTO NON PIU DA SOLO BISOGNO ABITATIVO MA ANCHE DA SPECULAZIONE FINANZIARIA. ECCO COME.
Vi invio una intervista presa oggi 22 luglio da "Aprile".
Stefania, di Diversoinverso, mi ha scritto di recente informandomi che a Moresco stanno a loro volta modificando il PRG con dietro la cementificazione di altra parte della collina.
Di Lapedona e del suo per noi sconvolgente piano di modifica al PRG non già per il turismo diffuso nei punti meglio esposti della collina, ma per altro.
Per Altidona, basta venire a vedere cosa sta succedendo lungo la costa e la Valdaso. Anche ad Altidona dopo la Valle hanno preso di mira la collina.
Sappiamo di altro analogo piano di modifica al PRG con altri metri cubi di cemento in punti collinari a Montedinove.
Ho recentemente assistito a due Consigli Comunali con all'oggetto analoghe varianti al PRG e analoghi casi di nuovo Paesaggio, ancora collinare, ancora crinali tra i più belli e cementificazioni. A Massignano e a Colli del Tronto. Aggredita, anche in questo caso, la collina.
Ho voluto fare questo breve elenco perché mi pare non si capisca adeguatamente che cosa si nasconde dietro questa vera e propria aggressione alle nostre colline e al Paesaggio.
Si sollevano, vedi l'intervista qui sotto, tante cause.
Vi sottopongo due considerazioni. Che non emergono neppure dalla sottostante intervista.
La prima. Non vi dice nulla la circostanza che dopo le valli, i costruttori stanno aggredendo le colline? E amministratori comunali ossequiosi? Che i nostri Sindaci e Amministratori abbiano perso la testa? O non è piò ovvio che i costruttori, scesa la domanda per gli immobili lungo le valli, rilanciano offrendo immobili in punti dove un tempo al più sorgevano villette singole? O c'era la ristrutturazione di case agricole? E non è notorio che, se fino alla elezione diretta del Sindaco, 1993, era dura per i costruttori 'condizionare' Sindaco e Consiglieri Comunali che lo eleggevano, da quella data, 1993, per i costruttori è sufficiente 'condizionare' un solo Amministratore, il Sindaco?
La seconda.
Qualcuno è cosciente che, da 8 anni, i Comuni possono chiudere i propri bilanci comunali, in altre parole fare previsioni di entrate e di spesa che chiudano con il dovuto pareggio, all'unica condizione di vendere il proprio Paesaggio?
Qualcuno sa che dal 2001 le entrate per concessioni edilizie, i fondi Bucalossi, in teoria a destinazione vincolata, cioè per la realizzazione di opere di urbanizzazione primaria e secondaria, hanno cominciato a essere utilizzate anche per le spese correnti dei bilanci comunali?
Dapprima, siamo al 2001, al primo forte taglio del governo Berlusconi dei trasferimenti ordinari dallo Stato ai Comuni congiunto al blocco degli incrementi delle tasse comunali, è stata introdotta una norma che ha permesso un utilizzo delle entrate Bucalossi anche per spese correnti, ma solo per un uso di cassa (termine che indica un uso provvisorio, solo per pagamenti, di queste entrate a destinazione vincolata; salva la rifluizione del corrispondente capitolo di competenza dopo un certo tempo).
Qualcuno sa che negli anni successivi gli utilizzi dei fondi Bucalossi per spese correnti sono passati dalla cassa alla competenza? Cioè che le entrate per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria sono passate tout court, in percentuali crescenti, anche per finanziare chessò la carta igienica o il personale del Comune?
Qualcuno sa che la predetta percentuale nell'ultima finanziaria 2008 del governo di centro-sinistra (con dentro anche i partiti dell'Arcobaleno), confermando la percentuale già raggiunta dal precedente governo di centro-destra, è del 50% + un 25% per manutenzioni (chi lavora nei Comuni sa che le manutenzioni sono di fatto altre spese correnti)?
Qualcuno sa che il governo di centro-destra, con l'assenso, di fatto, anche del centro-sinistra, ha addirittura triennalizzato questa possibilità? Cioè i Comuni possono prevedere analogo utilizzo delle entrate Bucalossi anche per i bilanci 2009 e 2010?
Qualcuno sa che, oltre quanto appena detto, con la trasformazione del PRG da aree agricoli in edificabili scatta altresì per i proprietari l'obbligo del pagamento, su quei terreni trasformati da agricoli in edificabili, dell'ICI? Altre entrate comunali utilizzabili per le sole sempre più sofferenti spese correnti.
Premesso questo, vedendo che gli unici convinti federalisti sembrano essere i soli della Lega, che puntano i piedi perché, attuando tra l'altro i principi inseriti dal governo di centro-sinistra nel nuovo articolo 119 della Costituzione sull'autonomia finanziaria di Comuni e Province, si faccia il federalismo fiscale, qualcosa mi dice che le forze politiche, tutte, hanno accettato, e accettano, che i Comuni Italiani, facendo anche molto male a se stessi, vadano avanti con lo scempio del Paesaggio italiano per scopi non più abitativi, ma meramente speculativi.
In altre parole, l'aggressione al Paesaggio ha come primi veri facitori noi stessi.
Qualcuno di noi, a ben considerare, ha fatto o fa quanto di deve nei nostri Comuni? Ha fatto o fa qualcosa con i propri Sindaci, Assessori e Consiglieri Comunali?
O non è vero che semplicemente tacciamo? Per l'igienica ragione che è bene criticare i Governi, prima Prodi, ora Berlusconi, ma è meno igienico criticare i propri amministratori: Sindaco, Assessori, Consiglieri Comunali. Quelli in alto non possono colpirci più di tanto se protestiamo. I rischi, si converrà, aumentano se ce la prendiamo con i nostri Sindaci, Assessori e Consiglieri Comunali. Sovente perfino della nostra idea politica e addirittura parenti.
Termino informando che noi del Comitato per la tutela della Valle dell'Aso abbiamo programmato un incontro nazionale sul tema:
Valle dell’Aso
Urbanistica Sprawl (a dispersione)
e ristrutturazioni e recupero del patrimonio esistente
Abbiamo inserito le ristrutturazioni e il recupero patrimoniale esistente, per il semplice motivo che due di noi, me di Altidona e Gianni Conte di Lapedona, con richieste ai nostri Comuni per ristrutturazioni e recupero del patrimonio esistente, io nel centro storico e lui in campagna, ma anche tra i critici dei nostri Sindaci, Assessori e Consiglieri Comunali per quanto sta avvenendo nei nostri territori con l'Urbanistica Sprawl (a dispersione), stiamo già pagando, direttamente, con non poche tutt'altro che piacevoli reazioni dei nostri Sindaci, Assessori e Consiglieri Comunali. In poche parole, mentre i lottizzatori vanno avanti a go' go', le nostre domande di ristrutturazione stanno ferme, e peggio.
Interessantissime le parole di un artigiano del campo elettrico di ieri in una assemblea della nuova amministrazione di Altidona sul che fare per risparmiare in energia elettrica salita a costi impossibili per il bilancio comunale.
L'artigiano ha detto che: "ogni lottizzazione ha realizzato linee elettriche diverse dalle altre, con sistemi di connessione e di consumo diversi, con poternze alcune affatto inutili. Difficile, o molto costoso, in queste condizioni, interventi per riparare gli errori".
Come dire che l'Ufficio Tecnico Comunale di Altidona, insieme agli Amministratori, gli stessi stranamente critici con me fino a travisare, almeno secondo quanto da me e non solo accertato, leggi urbanistiche pur di farmi capire che a 'comandare' sono loro, al momento della stipula della "convenzione" con i lottizzanti, ben sapendo che a fine lottizzazione le opere di urbanizzazione primaria e secondaria fatte dal lottizzante passavano al Comune, non hanno mai svolto il loro compito di "analisi dei costi" e di "direzione" e di "controllo" delle opere che poi il Comune si sarebbe accollato. Sono anni che fior di leggi impongono agli uffici comunali attenzione a economicità, efficienza ed efficacia in ogni servizio comunale svolto. Anche qui, inadeguatezza degli uffici comunali dei piccoli Comuni che i nostri politici continuano a fingere di non conoscere. E anche qui l'assenza di una qualsiasi forza politica, anche di quelle che si vantano di essere ambientaliste, che faccia il suo dovere di ben governare. Anche qui un Bilancio Partecipativo che rivitalizzarebbe una democrazia rappresentativa agonizzante, partito tra i primi in Italia e quindi affossato non appena la classe politico-amministrativa si è accorta che il 'comando', da lei, sarebbe passato, come vuole l'articolo 1 della nostra Costituzione, al cittadino. Anche qui logiche liberiste e competitive estese ai beni comuni che stanno facendo dell’acqua, dei rifiuti solidi urbani (nell’assemblea di ieri non so quanti si sono accorti che è stata data l’indicazione di considerare ‘plastica’ non tutto quanto proviene dal petrolio, ma solo quei tipi di plastica che industrialmente fanno subito ricavi al minore costo. Chiaro che al primo posto si pone il profitto, e dopo, molto dopo, l’utilità sociale come bene comune che mette al primo posto la natura e noi che ci viviamo), e praticamente di tutti i servizi pubblici locali una merce, e noi, da cittadini proprietari collettivi, che, surrettiziamente espropriati, ci ritroviamo via via clienti. Ci stanno ‘sfilando’ i Comuni senza accorgercene.
Termino chiedendo aiuto per la preparazione del predetto incontro nazionale. Invece del solito incontro seminariale, il Comitato per la tutela della Valle dell'Aso ha pensato di arrivare al giorno seminariale con attori anzitutto nei cittadini. Facendoli già partecipare con una inchesta, tramite 9 domande a risposte anonime, su quello che stanno 'vivendo' nei rapporti con il rispettivo Comune. Dalle prime 66 schede compilate la voglia di partecipazione dei cittadini è fortissima. E le risposte altrettanto lucide. Ma serve un aiuto.
Altidona - 22 luglio 2008 Luigi Meconi
Emiliano Sbaraglia, 18 luglio 2008, 18:55
Cultura & Società Un libro di Marco Preve e Ferruccio Sansa ("Il partito del cemento") sulla speculazione edilizia nella regione Liguria, dove vengono documentate le implicazioni di numerosi esponenti politici, dal presidente della regione Claudio Burlando al ministro Claudio Scajola. A colloquio con uno dei due autori
"La speculazione edilizia" è forse uno dei migliori libri di Italo Calvino, scritto ormai mezzo secolo fa, nel periodo in cui lo stesso Calvino si allontanò dal partito comunista dopo i fatti di Budapest. Ora, a cinquant'anni di distanza, sono due giornalisti legati alle stesse terre del grande scrittore italiano a tornare sul tema, e lo fanno proprio mescolando con acume ed eleganza la drammatica realtà quotidiana, fatta di accordi più o meno limpidi finalizzati alla costruzione di circa tre milioni di metri cubi di cemento nella sola regione Liguria, e il ricordo di un passato che fu, quando la Liguria ispirava la creatività di pittori e scrittori. Il libro ha come titolo "Il partito del cemento" (Chiarelettere, pp.298, € 14,90, prefazione di Marco Travaglio), gli autori sono Marco Preve e Ferruccio Sansa. Quest'ultimo è venuto a trovarci in redazione per parlare del suo lavoro.
La prima domanda torna quasi inevitabilmente al celebre titolo del libro di Calvino, per capire cosa e come sia cambiato lo scenario cinquant'anni dopo...
Beh, innanzi tutto stanno per arrivare, come abbiamo scritto insieme a Marco Preve, circa tre milioni di metri cubi di cemento, in un territorio di superficie molto esigua, una lingua di terra, appunto, come tutti noi conosciamo la Liguria. Rispetto al passato poi credo che la differenza più importante riguardi le motivazioni di tale scempio. Se infatti dopo la fine della seconda guerra mondiale il boom economico ha trascinato il settore edilizio, con gli italiani che volevano farsi la seconda casa, magari abusiva, oggi assistiamo a un'invasione cementizia praticamente inutile. Si pensi soltanto al fatto che, girando con Marco Preve la regione, abbiamo stimato che circa sette case su dieci nei mesi invernali risultano avere le finestre chiuse.
E allora perché e chi costruisce in Liguria?
Ora tutto il movimento edilizio in corso serve all'arricchimento dei costruttori, dei grandi imprenditori immobiliari, spesso in possesso di numerose e preziose amicizie. Uno come Giampiero Fiorani, tanto per fare un solo nome, reinvestiva nella regione Liguria, senza scrupoli, così come senza scrupoli sono gli altri personaggi citati nel nostro libro. Diciamo che rispetto al libro di Calvino, al degrado politico si sta aggiungendo quello sociale e civile.
Nella vostra premessa però proponete al lettore il binomio indissolubile Liguria-Italia. Dunque ci troviamo di fronte a un caso particolare, o allo specchio di un paese?
Abbiamo preso in considerazione il caso Liguria perché è la regione che conosciamo meglio, ma anche quella che tra le altre risulta essere una vera e propria emergenza nazionale. Teniamo presente che, nel quindicennio che va dal 1990 al 2005, nella regione ligure sono state consumate il 45% delle risorse ambientali, a fronte del 26% della Calabria, al secondo posto in questa macabra classifica, e al 17% della media nazionale. Che in ogni caso è una media drammatica.
C'è poi una vostra descrizione delle implicazioni politiche...
Sì, ce ne sono, e molte. Quelle di Scajola, che al segretario della Cgil di Imperia, molto attivo nella tutela dell'ambiente, una volta rispose così: "Caro signor Porchia, non sei il sindaco di Imperia, sei il capo di un gruppo parassitario che non conta un tubo e non prende un voto". Poi c'è il caso Burlando, divenuto l'uomo più potente della regione dall'alto della sua presidenza. Ma visto l'esiguità dello spazio per questa intervista, rimandiamo i lettori all'analisi della associazione di Burlando, chiamata "Maestrale", di cui fanno parte tutte le componenti utili per organizzare una speculazione di tipo edilizio, per costruire una rete di potere. Anche se Burlando si dimettesse (cosa che non farà mai), non cambierebbe nulla, perché tutti i suoi uomini rimarrebbero al loro posto, continuando quanto fatto sinora.
Una storia che chiaramente ce ne fa tornare alla mente un'altra, quella uscita in questi giorni sulla regione Abruzzo. Cosa ne pensi?
Dico soltanto che bisogna capire bene cosa sia successo. Quello che dico subito però è che nel centrosinistra la questione morale deve essere riaperta, e riaperta sul serio, e non utilizzata come foglia di fico in circostanze poco limpide, come appunto quella in Abruzzo o il caso Unipol. E aggiungo che il centrosinistra deve al più presto tornare a discutere seriamente di questione morale non tanto per quello che accade all'interno del Pd, ma perché glielo chiedono i suoi elettori. Urgentemente.
Corruzione, cementificazione, mancanza di una coscienza politica e civile. Insomma, poche speranze per il futuro?
Qualche speranza c'è, e secondo me si lega proprio all'impegno ambientale. Qualche anno fa chi si legava alla battaglia sull'ambiente era un uomo impegnato, oggi chi parla di salvaguardia dell'ambiente sembra essere uno fuori dal mondo. E infatti, nel nostro mondo politico, praticamente non ne parla più nessuno. Io invece credo che il tema dell'ambiente debba essere percepito come un disegno futuro, anche perché ci costringe ad essere meno egoisti e a vivere più con gli altri, a "condividere l'ambiente", appunto. E in questo senso le nuove generazioni, malgrado se ne parli sempre con toni negativi, si dimostrano ben più sensibili di quelle precedenti: che hanno devastato e continuano a devastare i luoghi dove i giovani oggi vivono.
Georg Josef Frisch: “Politiche per il contenimento del consumo di suolo in Europa”. Da “NO SPRAWL” – Alinea Editrice 2006