Cingoli ospita il concerto dedicato a Monteverdi
Appuntamento il 17 giugno nella chiesa di S. Esuperanzio CINGOLI – Domenica 17 giugno, nella chiesa di S. Esuperanzio a Cingoli, si terrà il concerto dedicato alla figura di Claudio Monteverdi (vissuto tra il 1567 e il 1643), geniale maestro della Cappella della Basilica di S. Marco a Venezia. L'esibizione, ad ingresso libero, avrà inizio alle ore 18. Il progetto musicale, curato dal compositore marchigiano Emiliano Finucci, è promosso dall'Arcom, l'Associazione regionale cori marchigiani. Finucci, tra i maggiori esperti in Italia di musica antica, ha lavorato due mesi sui dieci libri d'epoca che compongono l'opera monumentale “Selva Morale e Spirituale” (edita a Venezia nel 1640) per ricostruire un Vespro seicentesco dedicato a S. Giovanni Battista, protettore della voce e dei cantanti. “Il concerto avrà una durata di un'ora ed è suddiviso in varie parti - sottolinea il maestro Emiliano Finucci -. Si comincerà con i cinque Salmi, preceduti e seguiti dalle relative antifone, eseguite in canto gregoriano, per arrivare all'Inno a S. Giovanni Battista e al Magnificat conclusivo. L'eterogeneità degli stili e delle forme, la varietà dei mezzi e delle scelte linguistiche, il contrasto dei generi e delle tecniche compositive, sono fra le caratteristiche che più colpiscono all'ascolto della 'Selva Morale e Spirituale'. La novità del linguaggio sacro del Monteverdi non va ricercata tanto nelle innovazioni armoniche, quanto nell'articolazione del discorso retorico-musicale”. Nell'esecuzione si alterneranno i colori tipici del barocco veneziano dove, accanto ai cinque solisti (i soprani Elisabetta Rinaldi e Annarita Finucci; i tenori Marco Castellucci e Simone Polacchi; il basso Riccardo Verdecchia), si contrapporranno la compagine corale (il coro regionale dell'Arcom, composto da 27 elementi) e professionisti che suoneranno strumenti antichi (Silvia Badaloni e Piergiorgio Troilo ai violini barocchi; Laura Macor, Periklì Pite ed Enrica Sabatini alle viole da gamba; Alessandro Marzocchi al violone; Domenico Romano all'organo). La direzione musicale è curata dallo stesso Emiliano Finucci. “La difficoltà dell'esecuzione è notevole – aggiunge Finucci –. Si canta soprattutto sul ritmo della parola. Non a caso nel XVII secolo l'opera di Monteverdi venne eseguita dalla migliore formazione corale dell'epoca. La Repubblica di Venezia non badava a spese per ingaggiare le migliori voci del mondo. Monteverdi, quindi, poteva permettersi di scrivere musica davvero impegnativa. E' pertanto notevole e degno di nota il fatto che cantanti non professionisti, aderenti all'Arcom, si stiano impegnando in un repertorio tra i più difficili della storia della musica”. Informazioni: 328.7466547.
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