2008 l’anno del Tarpato, un calendario ed un museo
Grottammare, 11/12/2007 - Sotto una buona stella la presentazione del calendario artistico Il Tarpato 2008, avvenuta nel Teatro dell’Arancio. Il sindaco Luigi Merli e l’assessore alla Cultura Enrico Piergallini hanno dato il gradito annuncio che il Museo intitolato al pittore naif, definito il “Ligabue dell’Adriatico”, verrà realizzato nei locali sottostanti l’ex Palazzo comunale del Paese Alto che l’Amministrazione si accinge a restaurare. “Nelle sue tele esalta il nostro paese, le leggende della nostra terra-ha detto il sindaco- è doveroso un degno riconoscimento alla sua arte, così come avvenuto per lo scultore Fazzini”. L’assessore alla Cultura Piergallini ha sottolineato come l’arte di Pomili “raggiunga la grande poesia aprendosi alla dimensione civile”. Il critico d’arte Cesare Caselli , nel suo apprezzato intervento, che ha riscosso i ripetuti applausi del pubblico ha definito Pomili” il cantore della sua terra”. Quindi ha proseguito” Giacomo è un affabulatore cantastorie, un interprete favolistico della tradizione, il suo, talvolta è un racconto amaro che , però, ci lascia sempre una dolcezza infinita nel cuore, la sua sofferenza corporea si fa respiro tenero dell’anima”. Poi illustrando le opere scelte per illustrare il dodici mesi del 2008 ha aggiunto: “ In ogni quadro è proiettato un tassello, un fotogramma della sua esistenza, anche in modo indiretto, la natura, il paesaggio sono protagonisti, spesso con gli animali. Ecco l’importanza della casa, del paese a misura d’uomo, anzi di fiaba. Giacomo è guidato dall’amore per la sua terra, per la sua gente,evoca anche il mondo della sua infanzia, la pittura gli dà la forza per superare lo stato di malattia la frustrazione, egli si salva seguendo gli insondabili moti del cuore e dell’intelletto”. Tra i quadri scelti dalla giornalista Tiziana Capocasa, curatrice del calendario artistico: “I quattro Tarpati” del 1962 che lo impose all’attenzione del pubblico e della critica, “La partenza di Sant’ Aureliano” del 1973 che si rifà ad una leggenda secondo cui il martire romano morì combattendo i Mori nello scontro al Fosso dell’Acqua Rossa di Grottammare, così chiamato per il sangue versato. Sulla copertina spicca “Cecco lascia l’osso” dipinto nel 1970, dopo aver subito il furto di un quadro. Il Tarpato usò quella tavoletta per indicare la mostra che alcuni suoi amici, tra cui il pittore Mario Lupo, lo aiutarono ad allestire in piazza Dante Alighieri, nel 1975, quindi finì per essere utilizzata per la cuccia del suo cane Lupo. Il calendario, alla sua settima edizione, è stato stampato dalla Mediaprint 2000 grazie al sostegno di alcune aziende locali: Es Elettronica, Vivai Santori, Velenosi Vini, Emilio Pignotti L’Alimentare, Farmacia Rivosecchi, Western e Co. Sono intervenuti alla presentazione anche la sorella del Tarpato, Anna Pomili, e la nipote Antonella, l’imprenditore Gianni Cimini, uno degli sponsor. Il calendario è in vendita nelle librerie.
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