XXI Rassegna Internazionale di Musica e Teatro da Camera
25 luglio - 18 agosto 2007
Teatro Filippo Marchetti - Chiesa di San Filippo - Sala Consiliare, Palazzo Bongiovanni
Presentazione della XXI edizione
Il Festival del 2007 seguirà l’impostazione delle ultime fortunate edizioni: presenza di artisti di altissimo livello internazionale, trasversalità di generi all’interno di una dimensione cameristica.
Il grande repertorio classico e la musica antica, ma anche il jazz da camera e la danza, questi saranno gli ambiti entro i quali si muoverà la rassegna internazionale di musica. Un filo comune correrà lungo il Festival: la libertà espressiva. Tutti gli artisti invitati, pervasi da un senso profondo dello spettacolo, andranno al di là dei canoni e degli stilemi cui è legata ogni composizione, capaci come sono di riattualizzare e di far vivere, secondo la propria sensibilità, quella dei nostri tempi, musiche di ogni tempo e di ogni luogo.
Un ruolo importante svolgeranno nei programmi anche le fonti musicali: non solo grandi capolavori come la Sonata la Primavera di Beethoven (che sarà eseguita dall’inedito duo Sergej Krylov, Bruno Canino), o i Quintetti per fiati e pianoforte di Mozart e Beethoven (interpretati del Sestetto Mirò, composto dai migliori strumentisti a fiato presenti oggi in Italia) o l’Opera V di Corelli, monumento del barocco italiano nella versione filologica di Stefano Montanari solista dell’ensemble Accademia Bizantina, avranno sede fissa nella rassegna, ma anche rielaborazioni colte di brani popolari, come le Siete Canciones populares españolas di Manuel de Falla nella strepitosa versione della cantaora flamenco Charo Martin. Ed anche la maniera di trattare questo repertorio sarà molto libera: passeremo dalla rielaborazione in chiave jazz dell’Andante assai del 1° Concerto per pianoforte e orchestra di Prokofiev, nella lettura dell’eclettico Stefano Bollani, ad una versione che si preannuncia “elettrizzante” dei Quadri di un’esposizione di Musorgskij, proposta da quel geniale pianista-compositore turco, che risponde al nome di Fazil Say.
Fusione e interazione tra diverse culture caratterizzeranno anche il concerto di chiusura della 21^ edizione del festival, con la presenza di due grandi solisti come Richard Galliano e Michel Portal.
Il concerto proporrà interessanti riletture di famosi standards di Piazzolla, ma anche composizioni originali dei due noti virtuosi di fisarmonica e clarinetto. Lo spettacolo si muoverà sul tenue confine tra jazz contemporaneo e world music e l'ampio respiro della contaminazione sarà possibile ritrovarlo in Mozambique, vecchio successo di Portal, nel quale un clarinetto, estremamente presente nelle sue tonalità più basse, si fonde in modo mirabile con il guizzante accordéon di Galliano, oppure nelle melodie balcaniche di Taraf e Blow Up o nelle riletture di due brani di Ermeto Pascoal, Choronho Pra Ele, una polka in salsa brazilera e Leo, Estante Num Instante ispirato al sertao, danza brasiliana.
Un modo di fraseggiare libero e diretto, senza quei filtri che anni di Modernismo hanno frapposto tra la musica e la comunità umana, sonorità piene, anticonvenzionalità, forza espressiva e poca traccia di intellettualismi, queste le ricette del Festival 2007, che riparte da un’idea: non esistono barriere ideologiche nell’ambito della musica. Solo la tecnica, la capacità di comunicare e la “cultura” musicale, sono gli ingredienti indispensabili per un artista; solo in questo modo si possono superare gli steccati formali che inchiodano la musica entro argini che sviliscono l’espressività.
Anche lo spettacolo dell’Aterballetto, “WAM”, in apertura di rassegna, scritto dal coreografo Mauro Bigonzetti su musiche di W. A. Mozart, andrà in questa direzione. Non un balletto biografico, né narrativo, ma denso piuttosto di simboli, di riferimenti alla vita del grande musicista. Una serie di tableaux astratti, ma dall’atmosfera densa, per un balletto emotivamente molto forte, drammatico, di grande tensione.
Anche “Rossini cards”, l’altro balletto che sarà messo in scena a Camerino dalla migliore compagnia di danza italiana, è una creazione astratta, libera da qualsiasi gabbia drammaturgica, non una storia ma quadri di vite parallele: immagini, cartoline, icone drammatiche e situazioni buffe. Espressione della musica di Gioachino Rossini, del suo ritmo incalzante ed insieme esatto e geometrico, ed in fondo di un dionisiaco vitalismo.
I luoghi scelti per le rappresentazioni faranno da valore aggiunto alla rassegna: il Teatro Marchetti, la splendida ottocentesca Sala Consiliare di Palazzo Bongiovanni, la barocca Chiesa di San Filippo. Luoghi storici per un programma che non vuole essere un omaggio freddo e statico alla musica classica, ma che si pone piuttosto l’obiettivo di farla vivere con gli interpreti di oggi, fondendola ed accostandola con il patrimonio musicale di oggi, non trascurando certo quello di origine popolare, così forte ed intenso.
Il Direttore Artistico
Francesco ROSATI
Consultare in allegato:
- breve storia del festival
- cartellone
- biglietteria
- manifesto