LO LO SPORTELLO DEI DIRITTI PER LA MESSA FUORILEGGE DELLE SLOT MACHINE
Lo “Sportello dei Diritti” della Provincia di Lecce, la cui delega è stata assegnata all’Assessore Carlo Madaro, ha ricevuto decine di segnalazioni da parte di genitori esasperati dalla febbre del gioco da parte dei figli che a volte determina vere e proprie tragedie, liti in famiglia. Sorprende il numero di giovani risucchiati dalle macchinette mangiasoldi, tentati dall'azzardo e ipnotizzati dal gioco, succubi anche della scarsa informazione sui rischi per la salute psichica e della influenza negativa di pubblicità che invogliano al gioco. Si gioca per noia: il fenomeno delle slot machine tra i ragazzi è frutto del disagio, della noia e del bisogno di evasione di questi adolescenti che consumano tempo e denaro con questi «surrogati di felicità». Le macchinette sono omologate e autorizzate dai Monopoli di Stato e rispettano la legge 326 del 24 novembre 2003. Per quanto riguarda i guadagni, la legge prevede che il 75% delle giocate torna ai giocatori, il 13,5% va allo Stato come prelievo erariale, lo 0,3% va ai Monopoli come canone di concessione, lo 0,5% va ai gestori delle reti telematiche, ai proprietari rimane il 10,7% delle giocate che divide alla pari con il gestore del locale. Il vero guadagno va allo Stato che non investe e non rischia nulla. Il problema del gioco esiste, non solo per quanto riguarda le slot machine, ma in maniera molto più diffusa per quei giochi di Stato di cui nessuno osa parlare. Ormai i bar ed i circoli ricreativi, si frequentano in base al numero di macchinette che hanno e al funzionamento di esse. Spesso la sera i giovani passano da un locale all'altro anche solo per una decina di minuti per vedere se la determinata slot «pagherà», così come sono soliti dire. Spesso la vincita è irrisoria, se si fa un calcolo tra uscite ed entrate... "Ma l'avere in mano anche solo 30 euro in monetine e sentire il tintinnare di esse, rende il vincitore simile a un fiero pirata che torna dopo aver assalito una nave, portando un immenso tesoro”. Spesso tra amici si fa a gare a chi vince di più. Le modifiche inserite nella Finanziaria 2006 per gli apparecchi con vincite in denaro stanno destando perplessità nel settore. ”Dal prossimo anno le new slot che hanno sostituito i videopoker potrebbero veder aumentare da 50 centesimi ad un euro il costo di una partita, raddoppiare da 50 a 100 euro la vincita massima in denaro, diminuire la durata minima a partita dagli attuali 7 secondi a 4. Le vincite potrebbero essere distribuite su un ciclo di 140 mila partite (attualmente sono 14 mila)”. Con le nuove modifiche, il costo per ogni partita con gli apparecchi con vincite in denaro in Italia sarebbe tra i più elevati in Europa. In Gran Bretagna, il costo massimo è infatti di 50 centesimi, in Spagna di 40, mentre in Germania ed in Olanda di 20 centesimi. Il prelievo rimane applicato sull'incasso lordo, quindi resta comunque elevato e fa sì che la percentuale di resa al giocatore sia sempre ferma al 75%. Tale percentuale di restituzione delle somme giocate è insufficiente per un apparecchio da «intrattenimento». Con un costo medio orario più alto d'Europa di 225 euro, contro i 25 del Belgio, per fare un esempio, praticamente le vincite saranno molto dilatate nel tempo, togliendo appeal al gioco. Il problema del gioco d'azzardo per i giovani sta diventando veramente grande ed è giusto che qualcuno cominci a parlarne seriamente. Questo non è un passatempo riservato agli adulti: sempre più ragazzi ci stanno cascando ed è arrivato il momento di fare qualcosa di concreto per aiutarli, prima che perdano tutto ciò a cui tengono e che sia troppo tardi. L’invito dello Sportello dei Diritti è dire a tanti giovani «usate la testa», «non lasciatevi abbagliare, c'è anche dell'altro nella vita». Certi fenomeni sono puramente imitativi, quelle macchinette regalano il brivido per pochi istanti: l'importante è non farsi risucchiare. Lo Stato non dovrebbe lucrare su certe debolezze (incassando più dalle tasse, per esempio abbattendo l'evasione fiscale), e dovrebbe avvertire, come si fa con le sigarette, quando il gioco nuoce gravemente alla salute. Prima dello slot c'erano i videopoker. Dal 2004 sono fuorilegge. Lo Stato non rinuncia ai fondi delle giocate, ma dal 2005, una sentenza della Cassazione impone ai gestori di locali pubblici titolari di licenze per il gioco, di essere anche i tutori
della sobrietà nelle giocate, invitando i clienti «a non farsi del male». “Nella vita c'è anche dell'altro, non solo slot”. Se così tanti ragazzi vanno a cercarla in quelle macchinette significa che non sono capaci di trovarla nelle persone che le circondano, e magari nei loro stessi genitori. Perciò, cari genitori, parlate di più con i vostri figli in merito a questi «piccoli vizi» che tanto piccoli non sono.
Lecce, 16 agosto 2006
L’Assessore al “Mediterraneo” CARLO MADARO con delega allo “Sportello dei Diritti”