"NEL FANGO DEL DIO PALLONE"
S. Ginesio Teatro G. Leopardi
02 dicembre 06 ore 21.15
PER LA PRIMA VOLTA NELLE MARCHEIN SCENA "NEL FANGO DEL DIO PALLONE"
OPERA TRATTA DALLA STORIA VERA DEL CALCIATORE CARLO PETRINI CENTRAVANTI DI SERIE A
DOPING, IL BRUTTO DEL CALCIO DIVENTA TEATRO TRA RIFLESSIONE E IRONIA
di e con Alessandro Castellucci
regia di Giulio Baraldi
musiche: Fabrizio De Andrè, Radiohead, Jethro Tull, Yann Tiersen
SAN GINESIO, 2006-11-29 - Un tema di scottante attualità affrontato in uno spettacolo intenso, forte, a tratti addiritttura tragico ma con delle venature spiccatamente ironiche. Si riflette, si piange e si ride al tempo stesso con l'opera “Nel fango del dio pallone” in scena il prossimo 2 dicembre all'interno della stagione teatrale del Comune di San Ginesio curata dalla direzione artistica della Leart teatro. Uno spettacolo spiega il responsabile della sezione teatro della LeArt, Ginaluca Balestra con Alessandro Castellucci per la regia di Giulio Baraldi tratto dalla storia vera e toccante di Carlo Petrini conosciutissimo ex calciatore. Un personaggio famoso che giocava nel Milan del 1968; ai tempi di Prati, di Trapattoni, di Gianni Rivera. In attività cominciò a sperimentare gli effetti di sostanze illegali dopanti. Allora una regola negli spogliatoi. Poi, negli anni settanta fu mediatore e artefice di diverse partite truccate. E nel marzo del 1980, tra numerosi responsabili, Petrini fu uno dei pochi a pagare per tutti. Ma quello che più spaventa il "dorato mondo del pallone" è la presenza di Petrini oggi: un uomo che, pagate sportivamente e penalmente le sue colpe, colpito umanamente negli affetti più cari, non ha più paura di dire quello che nel calcio "si fa ma non si deve dire". "Nel best seller "Nel fango del dio pallone", autobiografia di Petrini, - spiegano le note dello spettacolo - l'ex giocatore del Milan, ma anche della Roma, del Bologna, e del Genoa confessa tutto. Decine e decine di pareggi concordati, le partite vendute, gli eccessi fuori dal campo, il doping e gli espedienti per eludere i controlli e i soldi in nero. Una ricostruzione attenta e disincantata, a volte rabbiosa, di un uomo che ha vissuto nel calcio tutta la sua giovinezza. Che non ha paura di fare i nomi perchè il calcio gli ha dato, ma, soprattutto gli ha tolto tutto. Nessuna smentita, nessuna denuncia per diffamazione viene indirizzata a Petrini. Eppure in tantissimi hanno letto il suo libro. E' perchè Petrini ormai non conta più niente e il suo farneticare non interessa a nessuno? O perchè le sue affermazioni, supportate da prove, testimoni, date e luoghi, non possono essere smentite? Macrò Maudit cerca di raccontare una vicenda scottante, che ha come protagonista un ex-calciatore ma soprattutto un uomo forte e contraddittorio. Proseguendo il suo percorso artistico, dedicato alle figure contemporanee, perdenti e maledette. Una storia sincera, coraggiosa, senza enfasi nè eroi. Uno spettacolo di denuncia, senza moralismi, senza mezze allusioni, sul mondo del "dio pallone?". Una rappresentazione teatrale che, di sicuro, farà discutere. Perchè è la storia di un precursore del calcio dorato di oggi. Dedicata a tutti quelli che, come noi, amano il meraviglioso mondo dello sport. Quello vero. Dedicato soprattutto ai ragazzi. Quelli che cominciano.
"Una recente indagine ha dimostrato che un adolescente su tre è disposto a fare uso di sostanze illecite pur di raggiungere il successo nel mondo del calcio. La cosa ancora più inquietante è che il 10% di loro si dichiara pronto a morire per uso di queste sostanze, pur di assomigliare al proprio idolo sportivo."
info e prenotazioni
0735.736302