6 aprile 2009: la tragedia de L'Aquila (da www.cri.it)
AngellottiAppunti: Terremoto
10/04/2009 - Mentre le macerie de L’Aquila sono ancora “calde” e non è ancora ufficialmente e definitivo l’elenco delle vittime, giova mettere le mani avanti prima che il tempo e nuovi problemi distraggono l’Opinione Pubblica. Si dice che gli edifici crollati fossero o vecchi o costruiti con la sabbia anziché con il cemento armato. Sicuramente la Procura della Repubblica del capoluogo abruzzese aprirà una inchiesta penale, con esiti giudiziari imprevedibili e tardivi. Ma perché si sono costruiti non a regola d’arte edifici come l’Ospedale Civile? E perché le bicocche ed i casolari abbandonati sono stati affittati a caro prezzo a studenti e lavoratori stranieri? La risposta alla prima domanda è semplice: non si è costruito a regola d’arte per risparmiare e così “fare pari” con le spese fatte, per corrompere funzionari e politici da cui ricevere gli appalti ad hoc. Quanto alla seconda domanda, anche qui la risposta è semplice: l’avidità dei proprietari che prendono per il collo persone fuori sede. Perciò il terremoto non è la causa prima, ma soltanto la concausa ultima di questa tragedia: tutti questi morti sono conseguenza dell’affarismo banditesco di tanti pseudo-imprenditori. Del resto lo stesso terremoto diventa fonte di nuovi business: dalle dirette televisive (con la vergognosa mancanza di Pietà nel riprendere il dolore delle vittime), ai politici che si pavoneggiano, alla futura lucrosissima ricostruzione (come è accaduto nei precedenti tristissimi casi di simili tragedie). Si gioca al risparmio nei cantieri, nelle fabbriche e perfino nelle case in cui viviamo e negli ospedali in cui ci curiamo: la vita umana è un “bene” solo secondario rispetto al denaro da ammassare a più non posso ed a tutti i costi.