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Tutti per Stefano Borgonovo (Firenze, 08.10.08 - Foto Lucadei) |
Tutti per Stefano Borgonovo
FIRENZE – Serata di grande emozione ieri sera allo Stadio Artemio Franchi. Organizzata da Fiorentina e Milan, la partita per beneficienza in onore di Stefano Borgonovo ha richiamato sulle tribune circa trentamila spettatori. Grande è stata dunque la risposta della città di Firenze alla domanda di aiuto lanciata dal talentuoso centravanti quarantaquatrenne di Giussano, che nel 2005 è stato colpito dalla SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica). Stefano Borgonovo a Firenze aveva lasciato il cuore. Nella stagione 88-89 formò con Roberto Baggio una coppia d’attacco eccezionale capace di segnare 29 dei 44 gol messi a segno in campionato dalla Fiorentina, 14 per Stefano, 15 per Roberto.
Impossibile descrivere a parole la commozione di vedere Borgonovo in carrozzina sotto la Curva Fiesole, spinto proprio da Roberto Baggio, che per tutta la serata gli è stato a fianco. Applausi, cori, e un enorme striscione alla base della Fiesole che diceva “B&B FANTASIA AL POTERE… CALCIO DA SOGNO… FORZA STEFANO, GRANDE RAGAZZO SEMPLICE E BUONO”. A centrocampo, dove erano già schierati i giocatori che sarebbero scesi in campo da lì a poco, molti trattenevano a stento le lacrime, Ruud Gullit non ce l’ha fatta e si è abbandonato all’emozione. Poi Baggio ha spinto Borgonovo a salutare uno per uno tutti i giocatori, ex compagni di Fiorentina e Milan e giocatori di oggi: tra gli uni e gli altri, in ordine sparso, Giovanni Galli, Pazzagli, Baresi, Fuser, Pioli, Antognoni, Pazzini, Evani, Donadel, Santana, Ambrosini, Ronaldinho, Landucci, Albertini. Tutti hanno baciato e accarezzato Borgonovo. Prandelli gli ha sussurrato qualche frase, lui ha risposto con lo sguardo. La serata era appena iniziata e i brividi lungo la schiena non si contavano già più.
Baggio e Borgonovo hanno raccolto ancora i cori “Borgo-Borgo-Borgo-Borgogol!” della Fiesole e gli applausi delle tribune, poi si sono sistemati in panchina. “Grazie Firenze!” è stato il primo messaggio dell’ex numero 9, che comunica attraverso un computer. Ieri sera tutti i suoi messaggi venivano proiettati sul megaschermo.
Sul terreno di gioco i due tecnici Ancelotti e Prandelli hanno schierato formazioni a dir poco stellari. Nel Milan i quattro della difesa erano proprio quelli lì: Maldini, Baresi, Costacurta, Tassotti. Albertini il mediano, Donadoni l’ala, Massaro la punta. In mezzo a loro dava sfoggio della sua classe anche un certo Ronaldinho. Prandelli ha risposto con Alberto Di Chiara in difesa con l’attuale reparto arretrato viola, Iachini e Mazinho a centrocampo, coppia d’attacco Pazzini-Pruzzo. Massaro con uno splendido destro ha portato in vantaggio i rossoneri, poi ci hanno pensato Pazzini (doppietta per lui) e Da Costa a permettere ai viola di chiudere il primo tempo sul 3-1.
Borgonovo ha continuato a scrivere messaggi: “Sento che insieme abbiamo fatto nascere qualcosa che distruggerà la stronza!”, come chiama la SLA, malattia per combattere la quale è stata creata la Fondazione che porta il suo nome, battezzata proprio ieri sera; e poi “Volevo dire ai malati miei compagni di viaggio di crederci e di credere nel calcio e nei calciatori e nella lega calcio” e ancora “Lasciate stare il calcio che non c’entra niente”.
Nell’intervallo doppio siparietto. Nel primo Pazzini e Gullit hanno palleggiato di testa a centrocampo. Nel secondo Borgonovo ha chiesto a Baggio di riparare al “gran rifiuto”, come fu chiamato all’epoca, e di calciare quel rigore che, nel ’91, già in maglia bianconera, si rifiutò di tirare contro la Fiorentina. In porta, ieri come allora, Mareggini, dal dischetto non più De Agostini (che tra l’altro sbagliò, condannando alla sconfitta la Juve) ma il divin codino, che sotto la Fiesole non solo ha segnato ma ha anche ricevuto applausi da gente che non lo ha mai dimenticato.
Nel secondo tempo, i due allenatori hanno rivoluzionato le formazioni: dentro Evani, Filippo Galli, Colombo, Simone per il Milan; l’applauditissimo Antognoni, Orlando, Nappi, Dell’Oglio per la Fiorentina. Il gol che ha fissato il risultato sul 4-1 finale lo ha realizzato, dopo una splendida serpentina, Marco Nappi, che è poi corso in panchina ad abbracciare Borgo.
Lui, intanto, col suo computer, ha continuato a scrivere messaggi di ringraziamento per Firenze: “Firenze non tradisce mai!” “Siete gente sincera e corretta.” E messaggi per i suoi amici in campo: “Beppe Iachini voglio una sforbiciata” “Nippo Nappi fai la foca per me” “Il più grande giocatore italiano degli ultimi 50 anni sei stato te Roby” “Antognoni è sempre il più elegante. Unico.”
Intanto chi usciva dal campo lasciava la sua testimonianza. “Perché proprio a lui, una così brava e stupenda persona?” (Ruud Gullit) “Ci sono altri casi di SLA, ho parlato con persone che tra poco verranno fuori, calciatori anche importanti. Io? Sì, ne ho paura.” (Massimo Orlando) “Bello giocare con questo pubblico, ci tenevo ad esserci. Siamo qui per dare un segnale iportante a Stefano. In Federazione si parlerà di SLA e calcio e doneremo 150mila euro per la ricerca.” (Demetrio Albertini) “Una grande serata, ma questo deve essere solo l’inizio, non fermiamoci qui.” (Marco Nappi) “Le case farmaceutiche non investono su una malattia che colpisce poche persone” (Arrigo Sacchi)
La Sclerosi Laterale Amiotrofica è una malattia neurodegenerativa che, dal momento della diagnosi, porta alla morte in pochi anni. E’ anche detta Morbo di Gehrig dal nome del famoso giocatore di baseball morto di SLA a 38 anni nel 1941. La malattia colpisce i motoneuroni che danno impulsi ai muscoli. I muscoli del corpo vengono paralizzati. Vengono paralizzati anche i muscoli respiratori e la tracheotomia è l’unica soluzione per far respirare il paziente. La mente del malato rimane lucida e la morte arriva in genere per blocco respiratorio e per un’infezione bronchiale. Purtroppo non esiste cura per la malattia; esiste solo un farmaco, il Rilutek, che rallenta ma non ferma l’avanzare della malattia. A Torino Guariniello da anni cerca di scoprire un nesso tra il Morbo di Gehrig e il mondo del calcio, dove i casi sono più numerosi che in altri sport. I rischi collegati con il calcio sono considerati l’eccessiva fatica, i ripetuti traumi per contrasti di gioco, l’abuso di antiinfiammatori e pesticidi e diserbanti utilizzati sui campi di gioco.
La ricerca deve però andare avanti. Si sta facendo ancora troppo poco per fronteggiare in modo adeguato la SLA. Il problema principale è rappresentato dalla mancanza di fondi per la ricerca. Importantissimo dunque che un nome famoso dello sport come Stefano Borgonovo ci abbia messo la sua faccia e la sua sofferenza, che abbia mostrato la sua voglia di vivere
E’ quello che sottolineato Roberto Baggio: “Dobbiamo dire grazie a Stefano, perché non ha nascosto la malattia anzi l’ha resa pubblica. Stefano è un eroe moderno. Spero che essere qui dia una mano a lui e alla sua Fondazione.” Roby ha ricordato anche il suo rapporto sportivo con Borgonovo: “Ci chiamavano B2, insieme abbiamo fatto grandissime cose.”
La serata è terminata con la coppia B2 ancora sotto la Fiesole, la gente che ringraziava e non voleva andarsene: “Grazie di tutto, o Borgo, grazie di tutto!”.
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Pierluigi Lucadei
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Primo PianoCalcio, Calci e Calciattori |
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il 09 Oct 2008 alle 13:26 |
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