Dieci anni senza Joyce
La Provincia ha ricordato Joyce Lussu con una serata nell'ambito del progetto "Biografie. Conversazioni letterarie nelle Marche"
28/11/2008 - Domenica 23 novembre, all'Auditorium Billè del Conservatorio “G.B. Pergolesi” di Fermo la Provincia ha celebrato i dieci anni dalla morte di Joyce Lussu. L'hanno ricordata Licia Canigola, assessore alle Pari Opportunità, e Olimpia Gobbi, assessore alla Cultura (ambedue a lungo sodali di Joyce), Luigi Rossi, storico del Centro Studi "Joyce Lussu", la scrittrice Luana Trapè. Sono state recitate poesie da “Inventario delle cose certe” musicate da Euro Deodori, Clara Renzi soprano, Fausto Bongelli pianoforte e brani da “Portrait” dall'attore Vincenzo Di Bonaventura. L’iniziativa si inserisce nel Progetto della Provincia di Ascoli Piceno “Biografie. Conversazioni letterarie nelle Marche”.
Benché siano già passati dieci anni dalla sua scomparsa, la figura di Joyce Salvadori, moglie di Emilio Lussu, è ancora viva nella memoria di moltissimi amici ed ammiratori. Aderisce fin da giovane al movimento di "Giustizia e Libertà" e all'esperienza clandestina della lotta antifascista, narrata nel libro "Fronti e frontiere" del 1944. La sua lunga esperienza umana (da lei raccolta fino al 1988 in "Portrait") è stata talmente varia da rendere impossibile racchiuderla in un’unica definizione.
Promotrice dell’Unione Donne Italiane e protagonista di movimenti femminili, nel dopoguerra continua a battersi per i valori libertari, aderisce alla Fondazione per la pace "Bertrand Russel", spostando il suo orizzonte di riferimento nella direzione delle lotte contro l’imperialismo. Veicolo di questo suo nuovo impegno è la poesia: appassionata di tradizioni popolari, autonomie culturali, storie locali, incontra nei suoi numerosi viaggi autori turchi, angolani, mozambicani, balcanici e mediorientali e traduce le loro poesie, delle quali condivide il messaggio politico, civile e umano. Indimenticabile il libro che le raccoglie, "Tradurre poesia" del 1967.
Saggista, polemista, poetessa, narratrice, si dedica anche all’indagine nelle profondità della storia locale come specchio di quella mondiale, per scrivere l'altra storia, la storia di tutti, e portare alla luce vicende e persone ignote o dimenticate. Uno dei primi frutti di questa ricerca è la "Storia del Fermano" pubblicata nel 1969. Sono degli Anni Settanta i grandi libri: "Padre, padrone padreterno", "L’acqua del 2000", "L’uomo che voleva nascere donna" sulla figura e il ruolo femminile. Le sue poesie sono raccolte in "Inventario delle cose certe". Negli ultimi anni della sua vita la fiduciosa apertura verso le nuove generazioni la conduce in giro per l'Italia ad organizzare incontri con gli student, per la costruzione di un futuro migliore.
La sua voce si è spenta il 4 di novembre 1998, nell'anniversario un pò in sordina della prima grande guerra mondiale, mentre si accendevano in Europa, striscianti, i fuochi del terzo conflitto "occidentale”. “La Resistenza di ieri dice alla Resistenza di oggi, aldilà di ogni inutile commemorazione: la rivoluzione non si conserva ma si continua. E i valori di ogni conquista civile stagnano e imputridiscono se non sono operativi e dialettici. Comprendere tutto questo ed opporsi insieme con forza e creatività, è il solo modo che abbiamo oggi per continuare la Resistenza di ieri”.(Joyce Lussu)
All’iniziativa hanno aderito l’associazione “Periferie”, l’associazione “Diversoinverso” ed Centro Studi "Joyce Lussu".
|