Ci appare alquanto singolare la decisione del Ministro della Giustizia di concedere in tempi brevi la Grazia a Bruno Contrada condannato per il reato associativo .
Ci permettiamo di ricordare che due degli stragisti del 27 Maggio 1993, Cosimo Lo Nigro e Salvatore Benigno non sono più, dopo solo 14 anni dalla strage terroristica e d eversiva di Firenze, detenuti al regime carcerario di “41 bis”.
Il Ministro della Giustizia, in questo caso, malgrado le sue promesse, non ha certo provveduto a emettere un decreto tempestivo che sanasse l’affronto fatto alle vittime di via dei Georgofili .
Come Rita Borsellino anche noi chiederemo un incontro al Capo dello Stato in merito alla concessione di Grazia a Bruno Contrada.
E’ importante da parte delle massime Istituzioni ascoltare la voce di chi come noi ha pagato un prezzo incredibile, perché servitori dello Stato hanno tradito questo Paese.
Ma soprattutto perché si sappia fino in fondo, che la mafia in carcere condannata per le stragi del 1993 sta giocando una partita per lei molto importante a suon di ricatti.
I mafiosi rei delle stragi del 1993 vogliono uscire dal carcere, vogliono poter aggirare gli ergastoli che gli sono stati inflitti e per i quali, hanno certamente ottenuto assicurazioni di condono da parte di forze oscure che minacciano la democrazia di questo Paese.
La strada della Grazia sarebbe una manna per Salvatore Riina , Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella e quanti rei delle stragi del 1993 si definiscono oggi malati e impossibilitati a rimanere in carcere.
Giovanna Maggiani Chelli
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
2007-12-25 18:05
Contrada, critiche a Mastella
Familiari vittime strage di mafia: ''Singolare tempismo''
(ANSA)-PALERMO, 25 DIC - Critiche alla decisione di Mastella di avviare l'iter per la grazia a Contrada anche dall'Associazione familiari vittime via dei Georgofili. 'Alquanto singolare'', secondo Giovanna Maggiani Chelli, 'concedere in tempi brevi la grazia' all'ex numero tre del Sisde, condannato a dieci anni per concorso esterno in associazione mafiosa. L'associazione rappresenta le 5 vittime della strage compiuta dalla mafia il 27 maggio '93 con un'autobomba a via dei Georgofili a Firenze.