Politica oggi
23/12/2008 - Il triste spettacolo della guerra tra Procure, delle inchieste giudiziarie nei confronti di politici anche di sinistra con, in corollario, le intemperanze di Di Pietro, che portano a fare alcune riflessioni. Secondo la Costituzione, Potere Politico e Potere Giudiziario sono nettamente separati: il primo emette le leggi, il secondo le applica. Di conseguenza politici e magistrati non dovrebbero “fraternizzare” tra loro pena situazioni bulgare. Questi due poteri dovrebbero essere monolitici, impermeabili dall'esterno e pacifici al loro interno. Questo, se mai è successo, non avviene oggi. I magistrati si sono messi a scannarsi tra di loro, mentre i politici si scambiano reciproci insulti e godono apertamente dei guai della controparte. Questa cagnara ricorda i manzoniani polli di Renzo: si beccano tra loro senza sapere che, presto, sarà loro tirato il collo. Chi sarà il “dio cannibale” che farà la festa a questi onnipotenti? A sinistra non vi sono personalità così di spicco da rovesciare gli equilibri esistenti, a destra Berlusconi è troppo impegnato a curare i propri interessi personali per cambiare realmente le cose. È facile che il leviatano sia un politico solo apparentemente di secondo livello. Mussolini, nella sua giovinezza, era soprannominato “Benì el Mat”, Hitler era un pittorucolo fallito. L'Italia è in tumulto dopo la Grande Guerra, la Germania in ginocchio di Weymar, situazioni simili alla attuale. Il dittatore promette Pace in cambio della rinuncia alla libertà: il popolo esasperato accetta l'infausto amplesso. Bisogna stare molto attenti: il nuovo Saddam Hussein potrebbe, in silenzio, avere già iniziato la sua inarrestabile scalata. Se si ferma in tempo, il novello Duce dovrà essere isolato e neutralizzato: ne va di una Terza Guerra Mondiale. Giuseppe Angellotti
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