LUCIANO PAVAROTTI – NESSUN DORMA. PUCCINI’S GREATEST ARIAS - DECCAacomo
di Renzo Vitellozzi
C’è qualcosa che possa guarire le ferite dell’uomo, stemperare dissidi, allontanare discordie? C’è ancora qualcosa che possa arrivare diretto al cuore, farci sradicare da terra ed abbracciare tutte le anime del mondo? Si, la musica di Giacomo Puccini. Basta varcare i nostri ristretti confini nazionali per comprendere l’universalità, la modernità e la profondità della musica del genio di Lucca. Ancora adorato in molti paesi di tutti i continenti ed acclamato nei teatri più importanti. A Praga, Vienna, Londra, New York è sempre lui il più rappresentato, atteso e desiderato. Ho visto con i miei occhi turisti tedeschi raccolti come in silenziosa preghiera davanti alla statua del musicista a Torre del Lago, luogo oramai trasformato in un santuario della musica. Al Teatro dell’Aquila di Fermo, durante una recente rappresentazione della Butterfly, ho visto ragazze sinceramente commosse piangere come i loro padri e i loro nonni. E’ vero, Pavarotti ha contribuito non poco ultimamente ad alimentarne il mito, ma non ce n’era assolutamente bisogno. La Bohème vive di luce propria e toglie il respiro ad ogni ascolto. - Sono in corso i festeggiamenti per il centocinquantenario della nascita. Il nostro paese non si è distinto, ha fatto ben poco, veramente poco per un artista di questo spessore. Qualche cd, una nuova fiction, brevi speciali a notte fonda… Un vero peccato. Intanto la sua musica continua a sopravvivere a qualsiasi epoca e moda. Musica che arriva diretta a tutti, patrimonio di tutti. Il segreto di tanto successo? Puccini aveva un talento innato straordinario, visse un’esistenza piena degli elementi più essenziali e, non per ultimo, lavorava con dedizione, passione, metodo, sempre aggiornato, guardando senza pregiudizi oltre i suoi confini. Tutto ciò gli permise di trascrivere in musica, con una sensibilità unica, temi eterni ed universali come l’amore e il dolore. Il cd in questione, freschissimo di stampa, è solo un pretesto per rendere omaggio al grande artista toscano. Un atto più che dovuto. Il 22 dicembre si avvicina e speriamo tutti in un bel cielo stellato. “… Oh dolci baci, o languide carezze, mentr'io fremente le belle forme disciogliea dai veli!...”