Il cioccolato e le sue virtù
Chi non ama il cioccolato scagli la prima pietra. È inconcepibile pensare che esistano persone che non amano questo golosissimo alimento definito “cibo degli dei”. C’è chi si abbuffa di cioccolatini, chi lo predilige in barretta, chi lo ama sorseggiare caldo, chi lo preferisce nel gelato, nella torta o spalmato sul pane. Qualunque sia la sua forma, grandi e piccini non possono farne più a meno. Ma chi dobbiamo ringraziare per la sua scoperta? La pianta del cacao ha origini antichissime e secondo specifiche ricerche botaniche si presume che fosse presente più di 6000 anni fa nel Rio delle Amazzoni. I primi agricoltori che ne iniziarono la coltivazione furono i Maya, intorno al 1000 a.C.. nelle terre che si estendevano fra la penisola dello Yucatàn, il Chiapas e la Costa Pacifica del Guatemala. Numerose sono le leggende legate al cacao. Una di queste, tramandata dalla cultura azteca, racconta che una principessa fu lasciata dal suo sposo, partito in guerra, a guardia di un immenso tesoro. La ragazza fu assalita dai nemici ed uccisa poiché si era rifiutata di rivelare il nascondiglio del tesoro. Da quel giorno si disse che dal sangue della principessa nacque la pianta del cacao, i cui semi sono così amari al ricordo della sofferenza, ma allo stesso tempo forti ed eccitanti come le virtù della giovane. Successivamente ai Maya anche gli Aztechi iniziarono la coltura del cacao e in seguito la produzione di cioccolata che associarono alla dea della fertilità Xochiquetzal. A poco a poco il cacao divenne una vera e propria bevanda d’élite consumata durante le cerimonie importanti. Spesso veniva aromatizzata con peperoncino, vaniglia e pepe. Nel 1502 il cioccolato, grazie a Cristoforo Colombo sbarcò in Europa e la cultura del cioccolato si diffuse soprattutto in Spagna. Nel ‘600, grazie ad un commerciante di Firenze, “il cibo degli dei” arrivò in Italia. Curioso è scoprire come ne fossero golosi alcuni personaggi storici. Si narra che Voltaire bevesse una dozzina di tazze di cioccolata al giorno per combattere la debolezza; Giacomo Casanova ne faceva uso per i suoi effetti afrodisiaci; Maria Antonietta, moglie di Luigi XVI, viaggiava sempre con il suo cioccolataio personale. Ma il cioccolato oltre ad essere buono, fa anche bene? Uno studio promosso dall’Istituto Nazionale Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione ha rivelato che il cioccolato fondente fa bene al cuore in quanto aumenta del 20% le concentrazioni di antiossidanti nel sangue, cosa che non si ottiene con il cioccolato al latte perché il latte fa diminuire gli effetti positivi e cardioprotettivi; può ritardare l’indurimento delle arterie in coloro che fumano; diminuisce la pressione sistolica; è un antidepressivo. Benefici sono i suoi effetti sui bambini che preferiscono quello al latte che apporta maggiori quantità di calcio, fosforo e vitamina A. Il più consigliato sotto il profilo nutrizionale rimane, però quello fondente, per il suo maggior contenuto di cacao e per l’assenza di colesterolo. Naturalmente non bisogna eccedere con le quantità e bisogna evitare di darlo ai bambini al di sotto dei 3 anni. È invece sconsigliato agli obesi per il suo alto contenuto calorico, ai diabetici che dovrebbero consumarlo in modiche quantità, a coloro che soffrono di ulcera e di coliti e a chi è intollerante o allergico a uno sei suoi componenti. Al contrario è consigliato a chi fa attività fisica, a chi soffre di pressione bassa perché è ricco di potassio, a chi è anemico, per il suo contenuto di ferro.
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