“Cosa nostra” , come era prevedibile sta riscuotendo successo, si sono organizzati club sul social network Facebook e gli iscritti impazzano per i boss mafiosi e se la ridono su crimini gravissimi come le stragi terroristiche mafiose del 1993.
Da 15 anni andiamo dicendo e scrivendo che la deriva verso cui sta scivolando il Paese Italia in fatto di mafia è senza precedenti. E per Dio abbiamo ragione, altro che contrasto alla mafia!
Il 27 Maggio 1993 in via dei Georgofili a Firenze, il gotha di “cosa nostra” ha fatto detonare 300 chili di tritolo, in quella devastazione immane sono morti i nostri figli, ma il tritolo era rivolto al Paese intero.
Tuttavia solo noi i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili cerchiamo la verità completa sui “mandanti esterni alla mafia per le stragi del 1993” , più che giusto quindi davanti a tanta indifferenza, e a tanto isolamento creato intorno a noi, i commentatori di Facebook scrivano:
- “Riina è un grande”, e cerchino il sosia di Bernardo Provenzano.
In fondo Riina e Provenzano, hanno vinto con quel tritolo a buon mercato sulla pelle dei nostri parenti, hanno vinto entrambi, rimboccando bene la coperta ai “Concorrenti in strage ”, agli “Autori della strage”, del più vigliacco massacro mai avvenuto in Italia sotto le finestre di chi dormiva nel suo letto.
Massacro perpetrato nell’intento, ben riuscito, di dare un messaggio a chi ha da “capir capisca”.
*Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
MAFIA: FAN SU FACEBOOK;CHELLI,ALTRO CHE LOTTA A CRIMINALITA'
(ANSA) - FIRENZE, 30 DIC - "Altro che contrasto alla
mafia". Lo afferma, in una nota, Giovanna Maggiani Chelli dell'
Associazione tra i familiari delle vittime di via dei
Georgofili, commentando la notizia dei fan dei boss Riina e
Provenzano riuniti su Facebook.
"Come era prevedibile - scrive Chelli - cosa nostra sta
riscuotendo successo: si sono organizzati club sul social
network Facebook e gli iscritti impazzano per i boss mafiosi e
se la ridono su crimini gravissimi come le stragi terroristiche
mafiose del 1993. Da 15 anni andiamo dicendo e scrivendo che la
deriva verso cui sta scivolando l' Italia in fatto di mafia è
senza precedenti".
Chelli ricorda le stragi del 1993, quando il gotha di cosa
nostra "ha fatto detonare 300 chili di tritolo in via dei
Georgofili. Solo i familiari delle vittime di quella strage
cercano la verità sui mandanti esterni per le stragi del 1993.
Davanti a tanta indifferenza e a tanto isolamento creato intorno
a noi, è piu che giusto che i commentatori di Facebook scrivano
che 'Riina e' un grandé e cerchino il sosia di Bernardo
Provenzano. In fondo loro hanno vinto". (ANSA).
CH
30-DIC-08 09:50 NNNN
31/12/2008 - Le scuse proferite da chi ha dato spazi agli sproloqui dei fan di Riina e Provenzano, azzardando a dire che di uno scherzo si è trattato, ancora di più avvalorano la nostra tesi.
Solo la verità completa su chi ha voluto le stragi del 1993 insieme alla mafia “cosa nostra”, ovvero a chi questi massacri hanno giovato , potrà far capire che c’è ben poco da scherzare.
E poi noi quelle scuse non le accettiamo , le rimandiamo al mittente perché ravvisiamo in quanto abbiamo letto apologia di reato.
Giovanna Maggiani Chelli
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili